Liechtenstein: cosa sta succedendo?

Le parole “Liechtenstein” ed “evasione fiscale” da qualche settimana riempono le pagine dei giornali. Cerchiamo di capire cosa sta succedendo realmente.

Tutto è cominciato a metà febbraio quando un quotidiano tedesco ha annunciato la scoperta di evasioni fiscali per l’ammontare 3’400 milioni di euro nascosti in Liechtenstein. Il primo grosso nome al centro delle indagini è stato quello del numero uno delle poste tedesche,Klaus Zumwinkel. La polizia l’ha subito definita la più grande inchiesta fiscale mai vista in Germania e tra le persone coinvolte ci sarebbero molti dei personaggi chiave del paese i quali sono sfuggiti al fisco nascondendo denaro nel piccolo stato.

Ma perchè in Liechtenstein? Il principato è uno dei tanti paradisi fiscali del mondo. Un paradiso fiscale è uno stato in cui la normativa fiscale prevede una tassazione molto bassa e regole molto rigide sul segreto bancario attirando così ingenti capitali e sedi di società (le società offshore). Nel piccolo stato i servizi finanziari rappresentano circa un terzo del Pil totale e le 15 banche presenti gestiscono in totale un patrimonio che ammonterebbe a 100 miliardi di euro.


Al centro dell’attenzione principalmente la LGT-Bank, la banca più importante del Liechtenstein, il cui è proprietario è proprio il principe Hans Adam II; la banca amministra circa 46 milairdi di euro, con filiali sparse in tutto il mondo ma soprattutto nei “fratelli” paradisi fiscali. La lista dei nomi delle persone che qui nascondevano il loro soldi è stata venduta agli agenti segreti tedeschi da un dipendente della banca, dietro pagamento di 5 milioni di euro. Ovviamente non solo i tedeschi sfuggivano al fisco del loro paese e così la Germania ha passato la lista anche agli altri paesi europei interessati, in tutto 8: l’Italia non poteva mancare!

Potrebbero essere 150 circa gli evasori, su un totale di 1400, ed il vice ministro Visco ha annunciato che lo avrebbe reso pubblico presto. In Italia prima di “esportare” fondi è necessario riempire un modulo al momento della dichiarazione dei redditi. Dal momento che questo non avviene può subito scattare la contestazione di evasione fiscale.

Nel frattempo Angela Merkel ha dichiarato guerra ai paradisi fiscali in Europa: tra questi il Lussemburgo (società finanziarie esenti da tassazione), Cipro (imposta sulle società al 10%), la Svizzera e l’Austria (privilegi fiscali per le holding).

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