L’oro tra speculazione e dollaro. Ulteriori ribassi sono possibili, ma per il lungo periodo è interessante

 Prosegue il movimento ribassista dell’oro, arrivato ieri a toccare i minimi degli ultimi 13 mesi a quota 718$ l’oncia. Rispetto ai massimi di 1’038$ per oncia toccati a marzo il calo è del 32% e sembra che i prezzi possano scendere ancora. Per comprendere i fattori alla base di questi movimenti è utile guardare proprio ai giorni in cui si sono registrati i massimi. Ad inizio anno le economie europee sembravano poter superare la crisi senza traumi, il dollaro si stava indebolendo nei confronti dell’euro, i mercati azionari scendevano e c’era un costante afflusso di capitali verso le commodities. Le commodities, tra cui anche l’oro, sembravano essere sostenute da buoni fondamentali e questo le portava ad essere apprezzate come strumento di investimento alternativo a quello azionario. In questo meccanismo qualcosa però si è rotto e adesso il calo è generalizzato.

Ciò che può essere sottolineato è una correlazione tra il prezzo del dollaro e quello dell’oro: se il dollaro si apprezza sull’euro possiamo aspettarci un movimento in senso opposto dell’oro. Questa correlazione è stata stimata essere pari a 0,62 (una correlazione pari a 1 significa che si muovono nello stesso identico modo) e può essere motivata dalla volontà di alcuni operatori di “proteggere” la propria liquidità dalla svalutazione nei confronti dell’euro acquistando un bene che è indipendente dai principali fattori macroeconomici di un singolo paese.

Quando le economie europee hanno iniziato a rallentare e questo ha generato un rimbalzo del dollaro sui mercati valutari, cosa che è andata a influire negativamente sul il prezzo dell’oro. Prima la speculazione aveva portato verso l’alto tutte le commodities, una volta però che i prezzi hanno dimostrato di non avere più possibilità di salire sono iniziate le vendite. Negli ultimi mesi quindi abbiamo avuto ribassi accentuati proprio dal defluire dei capitali speculativi. Secondo alcuni analisti le vendite sull’oro sono motivate anche dalla necessità degli operatori di riportare liquidità nei propri portafogli. Per William Kwan, direttore di Gold Capital Management a Singapore, ulteriori ribassi sono possibili, anche se a questi livelli il prezzo si sta facendo interessante

“Il dollaro continuerà probabilmente ad apprezzarsi e questo potrebbe essere negativo per l’oro. Non sarei sorpreso se l’oro scendesse ancora fino ai 640$ dollari l’oncia prima che il mercato capisca di trovarsi di fronte ad un bene rifugio a prezzi si saldo”

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