La liberalizzazione delle edicole

 Anche le edicole sono state coinvolte dal corposo decreto sulle liberalizzazioni appena approvato dal governo Monti: quali misure sono state previste in questo caso? Se si volessero dividere le categorie professionali tra “vincenti” e “perdenti” dopo questo pacchetto di provvedimenti, probabilmente le edicole verrebbero annoverate tra i primi. In effetti, vi sono alcuni elementi che fanno propendere per questo tipo di giudizio. Anzitutto, è stato abolito il limite minimo che era rimasto in vigore finora per la superficie di vendita della stampa quotidiana e periodica. In aggiunta, gli edicolanti avranno anche l’opportunità di adottare degli sconti importanti in relazione alla merce in vendita.

Ultima, ma non meno importante, misura che va annoverata in questo discorso è quella relativa al rifiuto di forniture di prodotti complementari che sono assegnati dagli editori e dai distributori; nel caso in cui lo si ritenesse opportuno, i prodotti in questione potrebbero anche non essere presenti, mentre gli altri tipi di merce sono cedibili presso la sede in questione in maniera libera. D’altronde, la disciplina normativa delle edicole meritava un aggiornamento. Il testo che si prende in esame in tale ambito è la Legge 67 del 1987 (“Disciplina delle imprese editrici e provvidenze dell’editoria”), il cui articolo 7 stabilisce appunto che la vendita di giornali e riviste è subordinata al rilascio di una autorizzazione amministrativo da parte del comune.

Il riferimento del Decreto Cresci Italia alle superfici, poi, non è casuale: l’attività va svolta sempre in conformità alle normative in materia edilizia e urbanistica, senza dimenticare quelle igienico-sanitarie e commerciali che sono fissate da ogni municipio. La stessa autorizzazione, inoltre, è prevista perfino quando le aree urbane non prevedono altri punti fissi di rivendita a una distanza di quattrocento metri come percorso più breve. L’investimento finanziario, infine, viene stimato dalla legge (ricordiamo che è datata 1987) in sessanta milioni di lire, locazione immobiliare esclusa.

8 commenti su “La liberalizzazione delle edicole”

  1. Sono en edicolante di Torino. Ho alcuni dubbi che riguarda la liberalizzazione delle edicole.
    Prima di tutto non capisco quale tipo di sconto possiamo applicare quando abbiamo un aggio che non supera il 19% del prezzo di copertina dei prodotti editoriali. Poi non riesco a comprendere cosa voglia dire il fatto che è stato abolito il limite minimo che era rimasto in vigore finora per la superficie di vendita della stampa quotidiana e periodica. Se qualcuno può aiutarmi lo ringrazio anticipatamente.

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  3. Salve, anche io vorrei essere spiegato in sintesi se da ora è possibile aprire un’edicola rispettando solo la distanza dei 400mt e da quello che so ormai basta presentare un’auto certificazione al comune in cui si comunica l’inizio di una nuova attività

  4. Buongiorno, sono un editore che distribuisce in edicola a livello nazionale.
    Non mi è chiara la metodologia dello sconto che l’edicolante può applicare sulle pubblicazioni fornite in conto vendita. Eventuali sconti sono accordati con il distributore locale o con l’editore?
    In fase di liquidazione all’editore come viene certificato un eventuale sconto applicato?
    Quali garanzie può ottenere l’editore ed il distributore nazionale sull’operato dell’edicolante e del distributore locale?
    Grazie per l’attenzioni e per i chiarimenti che potrete fornire.

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  6. I mi chiedo cosa ci sia di buono per le edicole!? E veniamo messi pure tra i vincenti…. Ma pensa possiamo fare anche degli sconti… MA SU COSA!? Su 0,18 cent. di margine che abbiamo???? Ma che mettano gli editori e i fornitori nella condizione di non poter fare i loro sporchi giochetti …. vedi le pubblicazioni mandate con un nominativo e richiamate con altro nom. e codice.. che poi restano a nostro carico… e tanto altro…

  7. Salve a tutti, ho fatto richiesta di licenza presso il mio comune, nel quale svolgo un’attivita di Bar, per la vendita di quotidiani e illustrati. Bene ho ricevuto la piena disponibilità dall’ufficio commercio, al contrario del distributore locale dei quotidiani, il quale dice che per rispetto di altri edicolanti non intende rifornirmi. Vorrei sapere se questo è lecito.Vi ringrazio e resto in attesa di un Vostro parere.

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