Conti dormienti: lunedi scade il termine per il risveglio

Sono ancora quattro i giorni utili per recuperare in extremis i conti dormienti in banca prima del definitivo passaggio delle somme al Fondo ministeriale. Entro lunedi 15 dicembre (compreso), infatti, i titolari o i loro eredi di conti dormienti o di rapporti contrattuali fermi da più di dieci anni presso gli istituti di credito, hanno la possibilità di recuperare le proprie somme. Il tutto, come spiega l’Associazione bancaria italiana, con una semplice operazione di sportello: basta la richiestra dell’estratto conto, la notifica di variazione di residenza o di domicilio, la richiesta di un carnet di assegni o la comunicazione di voler continuare il rapporto. Le operazioni cosiddette “in automatico”,  come i bonifici effettuati da terzi o i Rid, invece, non concorrono ad interrompere la dormienza del conto.

Con le operazioni di sportello i clienti possono evitare di vedere trasferite le proprie somme al Fondo ministeriale, istituito dalla Finanziaria 2006 (legge 266 del 2005), destinato ai disagiati, alle vittime di crac finanziari, alla ricerca scientifica, alla social card e agli azionisti di Alitalia. Una volta trasferite al Fondo del ministero, le somme non si considereranno perdute definitivamente. I titolari dei conti assorbiti dal Fondo ministeriale, infatti, potranno tentare di recuperare il proprio denaro per altri dieci anni. In questo caso, però, il recupero appare più lungo e complesso in quanto, ad oggi, non sono ancora chiari e ben definiti i tempi e le modalità della rivendicazione.

Intanto, anche le somme non movimentate da più di dieci anni depositate alle poste possono essere recuperate, evitando il passaggio al Fondo del ministero. In questo caso, però, il termine ultimo per il risveglio è stato fissato al prossimo venerdi 26 dicembre.

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