America On Line si getta nella mischia

La America On Line è stata protagonista di una delle più grandi fusioni della storia: quella da 160 miliardi con Time Warner nel 2001. Adesso è considerata una delle principali candidate a contrastare l’eventuale Microoh. Il 5% di Aol è già nelle mani di Google, che ha acquistato la quota a 1 miliardo di dollari nel 2005. Aol è forse l’unica a poter competere con Microsoft e Yahoo sul piano della messaggeria istantanea, con un bacino da 65 milioni di utenti.

Per il momento Aol se ne sta in disparte ma questo non vuol dire che stia solo a guardare: ha annunciato la quinta acquisizione dell’anno nell’advertising, dopo Quigo, Tacoda, Screen Media e AdTech. Questa si volta si tratta di Buy.at, una rete di marketing affiliato. In pratica Buy.at è un network in cui gli inserzionisti pagano il publisher web solo quando un visitatore fa un’azione in risposta all’advertising, come un acquisto ad esempio. I termini finanziari dell’operazione non sono stati resi noti.

Ieri Aol ha comprato anche Growy, entrando così nel business dei widget. Neanche di questa operazione si conoscono i termini finanziari, ma quello che è certo che la divisione di Time Warner integrerà in neo-acquisto nella rete pubblicitaria di Platform A, con Advertising.com, Tacoda, Third screen Media, Lithingcast e AdTech.


Growy è anche in possesso di una suite Software-as-a-service (SaaS), conosciuta come Growy WebTop, da mettere in concorrenza con Microsoft Office e Google Apps. Proprio a proposito di Microsoft e Google c’è chi sostiene che Aol potrebbe cercare una fusione o una partnership con Google. Proprio ieri l’ad di Time Warner Jeff Bewkes ha annunciato la divisione di Aol in due parti: quella relativa alle connessioni dial-up e quella relativa ai contenuti pubblicitari e proprio quest’ultima è stata indicata come possibile partner di Google.

Time Warner ha anche reso noto i risultati di bilancio. Nel quarto trimestre ha aumentato i ricavi del 2,4% a 12,64 miliardi, praticamente in linea con le aspettative dei mercati. L’utile netto di Time Warner è calato negli ultimi tre mesi del 41% a 1,03 miliardi di dollari pari a 0.28 ad azione. Da anno ad anno ha però potuto aumentare gli utili grazie alla nuova strategia che si concentra più sui contenuti pubblicitari che sugli accessi ad Internet, settore in decisa fase calante. Le previsioni per il 2008 sono di un rallentamento della crescita, con un aumento dell’Ebidta del 7-9%, mentre lo scorso anno era aumentato del 17%.

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