Tormentone Yahoo

Continua incessante il tormentone Yahoo-Microsoft e le voci di rifiuti rilanci si rincorrono. Innanzitutto la risposta di Google: il colosso si è sentito ovviamente sfidato e ha chiamato in causa l’antitrust, aspettandosi un suo intervento nel caso la fusione vada in porto. Secondo Google, Microsoft trasferirebbe la logica del monopolio già applicata nei software anche nel mercato di Internet, cosa in contrasto con i principi base della rete. Nonostante i tentativi per impedire l’affare che sicuramente farà Google, gli esperti si sono detti sicuri che invece l’antitrust non avrà nulla da obiettare alla creazione di un secondo polo capace di costituire una vera alternativa per gli utenti e soprattutto per le aziende in cerca di pubblicità.

Nel frattempo il Financial Times ha parlato della possibilità che Yahoo tenti di fare resistenza, nel qual caso sembra che Microsoft avrebbe già pronto il rilancio. Il mercato pubblicitario in rete, con i suoi 40 miliardi di dollari di valore (che potrebbero diventare 80 nel 2010) rappresentano un boccone troppo appetitoso perché Microsoft ci rinunci così facilmente.

I 31 dollari ad azione offerti da Microsoft sono molti meno di quelli già offerti durante i negoziati dello scorso anno, poi bloccati da Terry Semel: a quel tempo si parlava di 43 dollari ad azione. Un eventuale rilancio sarebbe legato alla discesa in campo di ulteriori acquirenti, possibilità per il momento improbabile.


Mentre i vertici di Yahoo hanno chiesto tempo per riflettere e valutare le alternative, il titolo è volato al 48% a Wall Street. Quella di Microsoft sembra una proposta difficile da rifiutare, ma Yahoo è in attesa che anche altre offerte le facciano seguito: poco tempo fa sembrava che Murdoch ci avesse fatto un pensierino, ma anche Comcast, Viacom e General Electric potrebbero farsi sotto.

Yahoo vola in borsa e Microsoft perde il 7%. Le società di analisi riguardo a questa operazione hanno mostrato scetticismo, neanche troppo velato. Innanzitutto come già avevamo detto se anche Microoh dovesse diventare realtà non sarebbe ancora in grado di contrastare Google. Inoltre Microsoft non ha mai inglobato una società di tali dimensioni, con uno spirito difficilmente assimilabile al proprio e con immense sovrapposizioni (email, IM, advertising).

C’è anche chi parla della possibilità di un’alleanza strategica tra Yahoo e Google. Il Wall Street Journal ha scritto che l’ad di Google, Eric Schmidt, avrebbe contattato il suo collega di Yahoo Jerry Yang, per offrire il proprio aiuto nel contrastare l’offerta di Microsoft. L’antitrust ostacolerebbe una sua eventuale discesa in campo diretta, ma questo non esclude altre alternative, come quella di incoraggiare altre aziende a farsi sotto tramite qualche accordo in tema di pubblicità.

Sono ancora molte quindi le incognite su quella che sarebbe la madre di tutte le acquisizioni in casa Microsoft ed una cosa sola può dirsi certa: Google non resterà a guardare.

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