Citigroup comincia a vendere i propri assets del Belgio

 Citigroup non si fida più del Belgio: l’affermazione può sembrare forte, ma non si può pensare a una cosa diversa, dal momento che la banca americana sta cedendo tutte le proprie filiali presenti nel paese europeo e collegate al Crédit Mutuel Nord Europe. L’obiettivo di questa vendita è soprattutto quello di abbandonare i cosiddetti assets non core, vale a dire quelli meno strategici e che vengono utilizzati con minore frequenza. La transazione, appena avviata, dovrebbe concludersi non più tardi del secondo trimestre del 2012. I termini della trattativa sono stati comunque mantenuti confidenziali.

Moody’s declassa di due livelli il rating del Belgio

 Moody’s non ha avuto pietà e ha infierito sul Belgio con un taglio del rating molto significativo: il credito di Bruxelles deve fare i conti infatti con i maggiori costi dell’indebitamento, con una crescita in fase di rallentamento e con le minacce di crollo del principale gruppo bancario, Dexia Sa. Tutti questi elementi hanno condotto a un declassamento della valutazione di ben due gradini, fino all’attuale Aa3, il quarto livello più alto in assoluto, ma che si allontana pericolosamente dal range dell’ottima affidabilità. L’outlook, inoltre, rimane negativo, come comunicato dalla stessa agenzia americana. Tra l’altro, anche Standard & Poor’s non era stata molto tenera qualche giorno fa, e lo stesso discorso vale per Fitch, la quale ha preannunciato una possibile riduzione del rating a breve.

Fortis avvia le trattative per un nuovo accordo col governo belga e BNP Paribas

 Fortis, la banca belga con sede a Bruxelles, sta mettendo a punto delle importanti trattative con il governo del Belgio e BNP Paribas SA, al fine di recuperare il bailout bancario dopo che gli investitori ne avevano messo in dubbio i termini. Dunque, verranno negoziati nuovamente alcuni elementi significativi dell’acquisto concordato lo scorso ottobre a seguito di molte raccomandazioni pervenute da un gruppo di esperti belgi, così come ha precisato la stessa Fortis in una dichiarazione. Il team designato in proposito ha infatti consigliato una soluzione secondo cui BNP Paribas, la quale si è già accordata per il pagamento di 14,5 miliardi di euro da investire nel settore bancario belga e negli assets assicurativi, dovrebbe detenere una partecipazione inferiore a quella attuale nell’ambito delle assicurazioni. Questo comitato di esperti è stato nominato dalla Corte di appello di Bruxelles, dopo che quest’ultima aveva provveduto a sospendere il break-up di Fortis (la disgregazione in diverse società minori) dato che non era stata approvata dagli azionisti.

 

Il governo belga tenta di mantenere attiva Fortis, dopo che i Paesi Bassi hanno rilevato le operazioni olandesi del gruppo bancario

 Il Belgio sta esplorando tutti i metodi possibili per mantenere attiva Fortis SA, il gruppo bancario e assicurativo che ha sede a Bruxelles, dopo che le operazioni finanziarie e i servizi della compagnia nei Paesi Bassi sono state rilevate dal governo olandese. Didier Reynders, ministro delle finanze belga, ha già provveduto a informare la stampa riguardo la situazione:

Stiamo continuando a lavorare su tutti i metodi per vedere se il gruppo sia o meno capace di garantire tutti i depositanti.

 

Il ministro si è però rifiutato di commentare l’indiscrezione secondo la quale il Belgio potrebbe nazionalizzare le attività di Fortis all’interno del paese. Il governo dei Paesi Bassi ha acquistato le operazioni olandesi di Fortis per una cifra pari a 16,8 miliardi di euro, all’indomani del fallimento di un piano di salvataggio. Il gruppo bancario e assicurativo belga aveva già speso 24,2 miliardi di euro per l’acquisto degli asset di ABN Amro Holding NV lo scorso anno, proprio mentre il mercato dei subprime statunitensi cominciava a declinare.