Come funziona lo scudo anti-spread

 Venerdì alle prime luci dell’alba i leader dell’Eurogruppo hanno approvato una serie di misure di salvataggio della zona euro, da oltre due anni finita nel mirino della speculazione internazionale a causa di un eccessivo indebitamento di alcuni stati membri. Tra le misure più importanti decise dai leader dell’UE-17 spicca il cosiddetto scudo anti-spread, ovvero quel meccanismo che potrà permettere di tenere sotto controllo i rendimenti dei titoli pubblici più esposti alla speculazione dei mercati. E’ nato da un’idea del premier italiano Mario Monti, appoggiato dal premier spagnolo e da quello francese.

Fondo Efsf e disciplina fiscale per ristabilire fiducia nell’Eurozona

 Ripristinare la disciplina fiscale all’interno dell’Unione Europea e rimodulare i compiti del Fondo di sostegno (Efsf) sono le due misure che potrebbero ristabilire la fiducia nell’Eurozona, allentare le pressioni sui bond e sulle banche. Lo ha detto il presidente della Bce, Mario Draghi, nel corso di un’intervista al “Financial Times”. Il banchiere centrale ha chiarito che il raggio di azione della Bce é piuttosto circoscritto, che in assenza di un braccio più forte all’interno di questo mercato la crescita economica mondiale non si riprenderà facilmente e l’incertezza continuerà ad aumentare. Draghi ha anche espresso il suo rammarico per la situazione creatasi fra la Gran Bretagna e l’Unione europea dopo il mancato accordo sulla riforma dei Trattati.

Contingency plan per salvare Europa da rischio contagio

 Solo un piano d’emergenza potrebbe salvare i Paesi membri dell’Unione Europea dall’effetto contagio. La crisi che sta colpendo Italia e Spagna può mandare in frantumi l’euro con conseguenze drammatiche sull’economia mondiale, sostengono gli analisti. in realtà dobbiamo ricordarci che questo é successo e continua a succedere anche per il dollaro, ma gli americani non sembrano lamentarsi più del dovuto, consapevoli del fatto che, moneta debole significa anche più competitività globale a livello di esportazioni. Fatto sta che l’Europa sembra intenzionata a mantenere il suo altissimo livello di valore dell’euro (quasi arrivato al doppio rispetto al dollaro) e l’Ue, le banche centrali e il Fondo Monetario Internazionale sono al lavoro per pensare una soluzione.

G20: tremila miliardi per le banche europee e l’Efsf

 Tremila miliardi di euro sono una cifra importante e di sicuro impatto psicologico: si tratta dell’importo complessivo di cui potrà beneficiare l’Unione Europea, un piano di dimensioni gigantesche che avrà come obiettivo principale quello di perfezionare la ricapitalizzazione di sedici banche del Vecchio Continente e di incrementare le risorse finanziarie a disposizione del fondo salva-stati (l’European Financial Stability Facility). Soprattutto, si tratta di quanto stabilito e discusso in questi ultimi giorni dalle nazioni del G20 che si sono riunite a Parigi per tentare di affrontare in maniera ordinata l’attuale crisi e scongiurare a tutti i costi un default catastrofico della Grecia.