Standard & Poor’s declassa 34 banche italiane

 L’attività degli ultimi mesi di Standard & Poor’s è stata davvero indefessa e non è ancora terminata: ne è una chiara testimonianza l’ultimo maxi-declassamento che l’agenzia americana di rating ha riservato a ben trentaquattro banche del nostro paese. Un elenco davvero infinito, non c’è che dire, con i nomi colpiti che sono quanto di meglio il credito italiano può offrire, come ad esempio Mediobanca, Intesa Sanpaolo, Unicredit, Banco Popolare e Bnl. Da cosa deriva questo nuovo taglio delle valutazioni?

Declassamento di breve e lungo termine per Generali

 Standard & Poor’s sta lavorando indefessamente per tagliare e declassare tutti i rating italiani che trova sul proprio cammino: dopo aver scalzato il nostro paese dal club di “serie A”, l’agenzia americana si sta ora scagliando contro le principali compagnie dei più diversi settori. Un caso emblematico è quello di Assicurazioni Generali, la cui valutazione è scesa da AA- ad A+, con l’affidabilità del credito che non viene più considerata ottima, bensì discreta. Tra l’altro, lo stesso colosso triestino verrà monitorato costantemente, in quanto c’è la convinzione che vi possano essere delle implicazioni negative nel breve termine. Il downgrade a cui si sta facendo riferimento, inoltre, è stato deciso alla luce di alcune azioni avviate nel settore assicurativo del Vecchio Continente, una operazione complessiva dunque, ma certi nomi fanno più rumore di altri.

Kodak smentisce le voci sull’imminente bancarotta

 Eastman Kodak Company, la celebre multinazionale americana attiva nella produzione e commercializzazione di macchine fotografiche, si è affrettata a smentire le voci che la vedrebbero coinvolta in una bancarotta imminente: le rassicurazioni della compagnia di Rochester hanno tentato di far comprendere che tutte le obbligazioni verranno rispettate e che strategie e business rimarranno invariati, in modo da venire incontro a clienti e fornitori, ma resta il fatto che la situazione è davvero critica. In effetti, l’agenzia di rating Fitch ha già provveduto a declassare il debito dell’azienda da CCC a CC, con l’outlook che è stato confermato negativo.

La scure di Standard & Poor’s sul debito pubblico italiano

 Il tanto temuto declassamento è arrivato: Standard & Poor’s ha provveduto a ridurre il rating relativo al debito pubblico del nostro paese da A+ ad A, sottolineando la fragile situazione politica e la debole crescita economica, due elementi che stanno limitando la capacità di reazione alla crisi. Anche l’outlook è stato giudicato come negativo, dunque non sono esclusi nuovi tagli nei prossimi anni. Il parere dell’agenzia americana è stato piuttosto chiaro, il consolidamento del bilancio viene visto come molto “lontano”, inoltre il livello raggiunto dallo stesso debito è più alto di quanto ci si aspettasse. Non si tratta proprio di uno scenario incoraggiante, anche perché le sfide macroeconomiche che l’Italia deve affrontare sono serie.

Il Portogallo come la Grecia? Il rating scende a Ba2

 Anche i titoli obbligazionari portoghesi possono essere considerati “spazzatura”: la sorte lusitana è la medesima toccata alla Grecia e l’ultimo brutto colpo è giunto dall’agenzia di rating Moody’s, la quale ha provveduto a declassare la valutazione sul debito di Lisbona da Baa1 a Ba2 (ben tre gradini, con l’affidabilità dell’investimento che è passata da discreta a sufficiente), mentre l’outlook è rimasto sostanzialmente negativo.