Wall Street: torna lo spettro dei mutui, Dow Jones -2.20%

 Economia ferma oltre oceano secondo i dati negativi sull’occupazione, negativi oltre ogni aspettativa; il Dow Jones conclude la seduta con una perdita del 2.20%, l’SP500 cede il 2.53% mentre il Nasdaq il 2.58%. Anche se nelle settimane precedenti ci si è accaniti contro l’area Euro, nessuno ha dimenticato dove è iniziata la crisi ed è proprio quello il settore che rischia di far sprofondare in recessione il Paese; le autorità di controllo vogliono infatti eseguire degli accertamenti sui mutui bancari alla ricerca di irregolarità, memori del passato recente e dello scoppio della crisi. Secondo il New York Times, Fannie Mae e Freddie Mac minacciano azioni legali contro dodici istituti di credito, con l’accusa di aver nascosto informazioni sugli assets tossici.

Yahoo alla conquista del New York Times. Ma non stava congelando gli stipendi?

 E se Yahoo comprasse il New York Times? L’ipotesi non sembra fantascienza. Anzi. Il quotidiano più prestigioso degli States, tra l’altro, è in crisi da un po’.

Lo riporta Repubblica: Vittorio Zambardino, sul suo blog, Scene Digitali, rilancia l’ipotesi fatta da Barron’s. L’idea sarebbe frutto delle strategie della nuova CEO di Yahoo, Carol Bartz. Nulla, ancora, è definito o ufficiale, ma il mercato e gli analisti stanno cominciando ad interrogarsi sul senso di una simile mossa. Il passaggio dal mondo del web alla dimensione editoriale – per di più di estremo spessore, dato che si tratta appunto del New York Times – avrebbe pro e contro. E certo sarebbe estremamente significativo dal punto di vista dei cambiamenti in atto nel mercato. Ma Yahoo se lo può davvero permettere?

Fiat e Chrysler, ecco l’accordo. Mentre Sarkozy termina il “piano auto”

 Come anticipato, è arrivata la firma tra Fiat e Chrysler: una lettera d’intenti non vincolante per la creazione di un’alleanza strategica globale.  Il contratto vero e proprio è previsto per aprile: questo, dopo che la casa automobilistica americana fondata nel 1925 avrà ottenuto dal Tesoro l’approvazione del suo piano di risanamento.

Un accordo che, però, non ha influenzato positivamente l’andamento della Borsa: dopo un rialzo iniziale, il titolo Fiat è stato spinto ai minimi storici: -1,34% a 4,42 euro.
L’accordo non presenta novità rispetto a quanto trapelato in questi giorni frenetici per le due aziende: Chrysler, oltre ad avere accesso alla rete di distribuzione Fiat, si vedrà fornire dagli italiani licenze per usare piattaforme per veicoli a basso consumo, motori, componenti e trasmissioni, e li potrà adattare  alle proprie esigenze e produrre nei propri impianti.

Inizio settimana negativo per le Borse asiatiche, India ha perso il 29% da inizio anno

Non inizia bene la settimana per le borse asiatiche: Seul ha terminato in calo dello 0,89% a 1.715,59 punti, mentre Taiwan ha perso lo 0,33% a 7.876,49 punti. In prevalenza negative le altre piazze asiatiche, ma tiene Hong Kong +0,09%. Deboli Singapore -0,93%%, Kuala Lampur -1,09%, Jakarta -0,35%, Bangkok -1,24% e Shangai -1,26%.

Giornata nera per la borsa di Tokyo, che ha chiuso le contrattazioni in ribasso. A pesare sono stati soprattutto i titoli del grandi esportatori ed i finanziari. L’indice Nikkei ha perso così lo 0,61% a 13.857,47 punti, mentre il Topix ha lasciato sul terreno lo 0,65% a 1.347,93 punti.

Opec: il caro greggio deriva dalla speculazione, ma Arabia Saudita annuncia aumento produzione

La speculazione è all’origine del caro petrolio, vicino ai 140 dollari al barile. Ne è convinta la maggior parte dei paesi produttori, che ieri si sono confrontati con gli stati consumatori alla conferenza di Gedda, in Arabia Saudita. Presenti i ministri per l’Energia di oltre 30 paesi. L’Arabia Saudita ed il Kuwait dichiarano che l’Opec dovrebbe aumentare la produzione se il mercato lo dovesse richiedere. L’Arabia Saudita ha infatti deciso di aumentare ulteriormente, entro luglio, la propria produzione di greggio, portandola a 9,7 milioni di barili il giorno: lo ha annunciato re Abdullah in apertura dei lavori del vertice di Gedda, dedicato appunto al rincaro dei prezzi petroliferi e alle sue conseguenze.

Wall Street chiude positiva: in evidenza Intel, sottotono bancari e petroliferi

Chiusura positiva per la borsa di New York nonostante nei giorni scorsi gli indici erano stati frenati dai dati sulla disoccupazione Usa che hanno parzialmente