Borse europee trascinate al ribasso da Wall Street. Un pò meglio gli indici asiatici

Chiusura settimanale in rosso per le principali borse europee. Andati in fumo circa 150 miliardi di euro. A trascinare in ribasso i titoli europei è stato il tonfo di Wall Street causato dal balzo del prezzo del petrolio, arrivato a circa 139 dollari a barile e dal tasso di disoccupazione americano arrivato al 5,5 per cento. A pesare sul crollo degli indici europei anche la decisione della Bce di lasciare i tassi fermi al 4 per cento.

La borsa di Londra chiude in netto ribasso. L’indice Ftse-100 perde l’1,48% scendendo a 5906,8 punti. Penalizzate sul listino londinese le quotazioni delle società legate all’uso di carburanti: British Airways, chiude con un -7,67%, seguita da Carnival con -4,84%.


A Parigi l’indice Cac 40 ha chiuso in calo del 2,28% mentre Francoforte ha ceduto circa il 2%. L’indice Ibex 35 di Madrid chiude in flessione del 2, 49% a 12909,8 punti. In rosso anche SMI di Zurigo con -2,58% e AEX di Amsterdam con – 2,29%. Wall Street, a causa del timore di una recessione economica americana, termina la settimana in forte flessione. L’indice Dow Jones registra il maggiore calo dal febbraio 2007 chiudendo a 12192,47 con il -3,27%. Il Nasdaq Composite segna -2,96% a 2.474.56 punti e lo S&P 500 -3,09% a 1360,68 punti. In testa ai ribassi General Electric e Citigroup. American International Group è caduta ai minimi da 10 anni. Pesanti sui listini anche il colosso automobilistico General Motors e la compagnia aerea Continental Airlines che ha annunciato tagli al personale e alla flotta.

Le borse asiatiche chiudono, invece, in lieve rialzo grazie all’aumento del prezzo del petrolio e dell’indebolimento dello yen. In particolare, la Borsa di Tokyo, dopo la flessione di ieri, raggiungendo nuovi massimi da quasi cinque mesi. L’indice NIKKEI è cresciuto del’1,03% chiudendo a 14489,14 punti. Hong Kong sale dello 0,64% e Shanghai arretra dello 0,83%. Taiwan e Seul crescono entrambe dello 0,08%. Singapore avanza dello 0,14%.

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