Dazi, yuan crolla ma borse europee tengono

La guerra commerciale ed i dazi imposti da Donald Trump continuano a fare il bello ed il cattivo tempo dell’economia mondiale portando in queste ultime ora ad un crollo dello yuan cinese e delle borse asiatiche: tengono invece quelle europee che hanno saputo ritirarsi su dopo un breve calo.

Yuan ai minimi storici a causa dei dazi

Quella che Donald Trump ha intrapreso da diversi mesi è una vera e propria guerra contro la Cina e coloro che sono interessati a investire in quello che è l’intero mercato asiatico. Questo perché il calo della valuta di uno stato come quello cinese, considerato tra le economie in sviluppo più forti dell’intera zona, automaticamente porta delle conseguenze sugli equilibri dei paesi vicini. Venerdì sorso da Pechino era arrivato l’annuncio di nuovi dazi su 75 miliardi di dollari di importazioni americane, in reazione ai dazi pari a circa 300 milioni di dollari di prodotti cinesi fissati da Washington.

La lotta tra le due economie, anche a causa delle minacce di inasprimento dei dazi esistenti da parte di Donald Trump, ha causato immediatamente non solo il calo delle varie borse asiatiche e dei titoli che ne fanno parte ma anche un crollo dello yuan che ha toccato i minimi da 11 anni, portando le persone alla corsa verso i beni rifugio ed ad un aumento dell’oro che non si vedeva dalla primavera del 2013. Gli investitori sono ovviamente preoccupati e osservano con attenzione la situazione in tempo reale, temendo una frenata economica che potrebbe mettere a repentaglio i propri guadagni.

 Borse Europee non risentono del problema dazi

Al momento le Borse Europee non stanno soffrendo troppo l’ultima puntata dell’inasprimento della guerra commerciale tra Stati Uniti e Cina, soprattutto dopo la “rassicurazione” da parte del presidente degli Stati Uniti di una possibile ripresa delle trattative tra le due economie. La Borsa di Milano è quella che è stata in grado di reagire meglio questa mattina, nonostante sull’economia italiana ed i suoi titoli aleggi lo spettro della crisi di governo. Hanno aperto discretamente Parigi e Madrid, sulla stessa scia, mentre Francoforte è apparsa la più debole ma per via di problemi interni: l’indice Ifo è infatti calato ad agosto più delle aspettative degli analisti e questo sta pesando sulle contrattazioni.

Per ciò che concerne Piazza Affari la maggiore preoccupazione è ora legata alle consultazioni: i mercati vorrebbero un accordo M5s-PD che secondo gli analisti otterrebbe sia la fiducia degli investitori che quella della Comunità Europea.