Alitalia: spunta un pretendente

Spunta un pretendente per Alitalia, ma la novità è che questa volta a far sapere di esserlo sono proprio i diretti interessati. Non si tratta però di una compagnia aerea, bensì di un fondo estero. Il fondo in questione è Multi Long Corporation, di nazionalità brasiliana, specializzato nelle ristrutturazioni delle aziende in difficoltà (difficile trovare un’azienda più in difficoltà di Alitalia!).

Il Ceo del fondo di investimento, Michael Breslow ha fatto sapere di essere pronto ad acquisire la compagnia al prezzo di un miliardo di euro. La proposta dovrebbe essere già stata presentata sia al governo italiano che all’Unione Europea, mentre gli altri “possibili” acquirenti ancora tentennano e parlano di “entrare in corsa solo con un piano serio” (Intesa).

Il fondo Multi Long non ha precedenti esperienze nel settore delle compagnie aeree, ma non è la prima volta che ci prova: due anni fa infatti tentò di acquisire Varig, la compagnia brasiliana, con un offerta da 800 milioni di euro, poi rifiutata dalle autorità.


Le risorse finanziarie per compiere l’operazione proverrebbero da banche europee e brasiliane, secondo quanto spiegato da Breslow. Nel frattempo il governo italiano è in attesa della risposta dell’Unione Europea sul prestito ponte e la stampa estera continua a scatenarsi contro. C’è chi parla di “tentativo di nazionalizzare” la compagnia, invece che percorrere la strada della privatizzazione, e c’è chi riporta l’elenco dei “possibili pretendenti” snocciolati negli ultimi tempi dal nostro rinnovato Presidente del Consiglio, non ultime le ferrovie.

Se la commissione europea dovesse ritenere il prestito ponte “non a condizioni di mercato” e quindi rigettarlo perchè contrario alle norma comunitarie Alitalia andrebbe incontro alla bancarotta: l’ossigeno nella bombola di riserva è davvero agli sgoccioli ora. Il prestito ponte garantirebbe, a spese nostre, più tempo affinchè chi è interessato alla compagnia possa valutarne i conti e presentare un’offerta, cosa che già Air France aveva fatto con largo anticipo.

Inutile ora rimestare gli errori, i molti errori fatti nella gestione della vicenda Alitalia, ma sarebbe bene non ripeterne altri e non far fuggire chi davvero è interessato.

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