Conte, ultimatum a Benetton su concessione autostrade

O viene presentata una offerta conveniente e impossibile da rifiutare per il Governo, o sarà revoca della concessione autostradale per i Benetton. È questo l’ultimatum lanciato dal presidente del Consiglio Giuseppe Conte nei confronti di Autostrade per l’Italia: un bivio che nella giornata di ieri ha causato qualche problema nelle quotazioni per Atlantia.

 

Un weekend per fare una offerta convincente

Sono queste ore decisive per Autostrade, soprattutto perché in queste ore si deciderà anche cosa accadrà dopo che la Consulta ha deciso che l’esclusione della controllata Aspi dalla ricostruzione del ponte Morandi non è illegittima. Come ha sottolineato Giuseppe Conte nel corso di un colloquio con la testata “La Stampa” quella delle concessioni autostradali è un nodo che si “trascina da troppo tempo” e bisogna ricordare che “la procedura di revoca è stata avviata e ci sono tutti i presupposti per realizzarla, perché gli inadempimenti sono oggettivi, molteplici e conclamati“.

È in questo senso che l’ultimatum arriva. Ha infatti avvertito il premier:

Quindi o arriva una proposta della controparte che è particolarmente vantaggiosa per lo Stato oppure procediamo alla revoca, pur consapevoli che comporta insidie giuridiche.

I tempi per l’offerta sono molto stretti: il Governo vuole chiudere la questione entro questo fine settimana.

Autostrade spiega di essere cambiata e più attenta

Non mancano voci “contrarie” come quelle dell’ex primo ministro Mattero Renzi e leader di Italia Viva: secondo il parlamentare in qualsiasi modo ci si muova è ora di passare dalle chiacchiere ai fatti, puntando l’attenzione in particolare sul nuovo ponte di Genova, costruito in sostituzione del ponte Morandi crollato.

Tutti sapevano che la gestione sarebbe andata ad Autostrade: era già previsto all’inizio del percorso” ha sottolineato, auspicando che una decisione venga comunque presa in fretta in ogni caso. Anche perché, ha aggiunto, vi sono molti progetti di Atlantia, che controlla Aspi, in merito alla rete autostradale che sono bloccati proprio dall’incertezza normativa.

Dal canto suo, l’ad di Aspi Roberto Tomasi, ha fatto sapere che in merito alla decisione della Consulta, l’azienda valuterà le motivazioni quando potrà leggerle. E ha aggiunto:

[In questi mesi] tutte le attività sono state improntate al massimo rigore, creando talvolta anche disagi agli utenti pur d’intervenire con la massima efficienza, come sui ponti e viadotti. Ci siamo avvalsi di società esterne, i nostri nuovi metodi di controllo sono stati sempre condivisi con il Mit che poi li ha adottati a livello nazionale.

Un cambiamento importante, quindi, quello raggiunto dalla società che, dalla tragedia del Ponte Morandi, ha cercato con tutte le sue forze e  con un potenziato piano di manutenzione e investimenti di migliorare se stessa e la gestione della rete autostradale.