Unicredit avrebbe effettivamente aperto la porta al salvataggio di MPS, almeno stando a ciò che sostiene Milano Finanza, per la quale l’ad Jean Pierre Mustier sembrerebbe intenzionato a trovare una quadra con il ministero dell’Economia sull’operazione.
Soluzioni MEF per problemi MPS
E’ importante ricordare che al momento il Ministero del Tesoro è il primo azionista della banca toscana con una quota di capitale pari al 68% e che Reuters all’inizio di questa settimana aveva reso noto come il MEF avesse iniziato a pensare a soluzioni definitive per poter rendere nulle le conseguenze legali legate proprio alla situazione di MPS. Non bisogna dimenticare infatti che sul capo dell’istituto senese, vi sono richieste danni pari a circa 10 miliardi di euro complessivi con accantonamenti pari a circa 1,2 miliardi.
Una delle soluzioni prese in considerazione sarebbe quella di trasferire i rischi in un soggetto statale (non proprio una nazionalizzazione ma quasi, N.d.R), ovviamente insieme agli accantonamenti attualmente appostati in bilancio a copertura degli stessi. Altra ipotesi che sarebbe stata presa in considerazione è un nuovo aumento di capitale da circa 1,5 miliardi di euro.
C’è un motivo per il quale tutte queste ipotesi sono state prese in considerazione insieme, stando ad altre indiscrezioni, alla possibilità di computare a capitale le DTA (imposte differite) fuori bilancio trasformandole in crediti fiscali: l’obiettivo è quella di trovare un compratore per la banca, che veda MPS come un investimento che vale la pena fare.
Se un acquirente, ed è qui che entrerebbe in gioco Unicredit, dovesse farsi avanti, il MEF non incontrerebbe problema alcuno per uscire dal capitale della banca entro il 2021 come richiesto dall’Unione Europea.
Cosa è cambiato per Unicredit
Tra smentite e silenzi sembra comunque che Unicredit sia effettivamente interessata a MPS e che di conseguenza stia tenendo sotto osservazione il dossier relativo con grande attenzione. Non viene infatti nascosto che, a prescindere da tutto, che l’istituto e il ministero del Tesoro stiano dialogando attivamente fin dall’inizio di ottobre per poter decidere un eventuale iter.
Indiscrezioni stampa sottolineano che solo negli ultimi giorni il realtà la situazione abbia iniziato a sbloccarsi davvero, e sostanzialmente grazie agli incentivi che il Ministero dell’Economia avrebbe messo sul tavolo delle trattative. Si parte dalla norma sulla trasformazione delle imposte differite in crediti fiscali già pronta per entrare in finanziaria e che nel caso della banca senese vale 3,6 miliardi per Mps e si arriva alla recente possibilità, come già anticipato di rendere lo Stato responsabile per il contenzioso legale in atto.
Sembrerebbe essere stata proprio quest’ultima possibilità a rendere Unicredit più possibilista rispetto le scorse settimane.