Repsol a rischio opa, nel caso Sacyr, come sembra, decida di vendere la sua quota del 20%

 Sul comparto dei titoli energetici, già in fermento da qualche settimana per il calo del petrolio, una notizia dell’ultima ora arrivata dalla Spagna potrebbe provocare un vero e proprio scossone. Secondo alcune indiscrezioni piuttosto attendibili, infatti, giunte dal gruppo di costruzioni spagnolo Sacyr Villerhmoso, in grave difficoltà finanziaria, il cda avrebbe dato mandato, in queste ore, al presidente della società Luis Del Rivero, per dare l’avvio alla cessione della partecipazione del 20,1% nel colosso petrolifero spagnolo Repsol Ypf. Malgrado un portavoce del gruppo abbia subito smentito queste voci, le azioni di Sacyr , Venerdi scorso, sono subito schizzate su del 10% e quelle del colosso Repsol di oltre il 4% sulla piazza di Madrid, dando credibilità alla notizia e scatenando la speculazione sul futuro del gruppo petrolifero. Probabilmente il mercato, infatti, scommette che con questa operazione possa entrare nel capitale di Reposl o un grande colosso petrolifero, in previsione di una futura opa, oppure che vi sia una fusione fra Repsol, Gas Natural e Fenosa, come da tempo si vocifera in ambienti finanziari spagnoli.

Ma a rafforzare le voci sulla possibilita di un opa sul gigante petrolifero iberico giungono anche notizia su una possibile dismissione di altri soci forti come la Caixa Catalunya y Mutua Madrileña, che detengono il 2% ciascuna. In questo modo il pacchetto azionario salirebbe a circa il 25% che garantirebbe il controllo della società per un possibile compratore. E i pretendenti, che potrebbero sborsare circa 5 miliardi di euro per il 25% della compagnia, sono molti, considerando i profitti realizzati in questi ultimi anni di petrolio alle stelle dai colossi petroliferi mondiali. Ma secondo alcune indiscrezione la cifra richiesta da Sacyr potrebbe anche essere leggermente più bassa del valore di mercato, stante la grossa crisi di liquidità (19 miliardi di debiti) del gruppo di costruzioni. Resta da vedere come agirà il Governo che come nel caso di Endesa sicuramente vorrà mettere becco anche in questo caso e molti perciò sono pronti a scommettere su un fusione fra aziende spagnole, magari anche con l’ingresso di Iberdrola. Ma la crisi economica gravissima del paese e la scure dell’Europa potrebbe questa volta lasciare il governo impotente di fronte ad un assalto da parte di una compagnia petrolifera internazionale.

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