Conto corrente, cosa succede quando il titolare muore

Cosa succede quando il titolare di un conto corrente muore? Per gli eredi spesso questo significa dovere avere a che fare con alcune questioni burocratiche che possono risultare fastidiose.

Risolvere questioni burocratiche per successione

E’ importante comprendere in questi casi che purtroppo la burocrazia e il fisco, in generale, non hanno la possibilità di aspettare che le persone metabolizzino il lutto.  La gestione dei depositi in banca della persona defunta devono essere gestite il prima possibile al fine da non incorrere in problemi. Di solito, quando muore un famigliare, si procede alla distribuzione di quelle che sono le quote di eredità: questo avviene in base a ciò che è scritto nel testamento del defunto o in base alle quote legittime stabilite.  Se vi è un cointestatario, esso ha diritto alla gestione della metà della liquidità presente. L’altra dovrà essere distribuita tra gli eredi.

Ovviamente dovrà essere fatta adeguata comunicazione all’agenzia dell’entrate. Va detto che il contratto alla base del conto corrente non viene immediatamente sciolto alla morte del proprietario ma i depositi presenti sul conto vengono congelati fino all’atto di successione.

Cosa accade al conto corrente

Quando i beni vengono congelati in attesa della successione nessuno dei famigliari può prelevare i soldi dal conto, anche se fosse a conoscenza di tutti i dati per farlo. E’ importante sottolineare che viene estinto ogni vincolo anche per coloro che possiedono potere di firma anche se viene concesso dalla banca il prelievo di denaro necessario alle spese funebri del titolare del conto corrente.

Tutto rimane fermo fino a quando la banca non riceve la documentazione di successione da parte dei parenti del defunto. Solo in quel momento verranno distribuite le quote di successione in base a quanto stabilito dall’atto di successione.

E’ importante riprendere il discorso della successione in caso di conto corrente cointestato: la liquidazione degli eredi avviene quando sono stati formalizzati gli atti, in base a ciò che viene stabilito dall’art. 1833 del codice civile. Per una corretta gestione delle pratiche è quello della cointestazione fittizia, ossia quando solo il defunto immetteva liquidità all’interno del conto.  In questo caso la gestione del conto corrente del defunto cambia e il cointestatario non può avanzare alcun diritto neanche su metà della quota. E quindi, di conseguenza, l’intero conto corrente viene diviso in base alle quote stabilite da testamento o legittima.

In ogni caso è importante essere preparati per tempo, anche tra gli eredi stessi, per non incontrare difficoltà di sorta, trovare accordo e coordinarsi.