Eni, accordo per cedere quota giacimento Elephant a Gazprom

 Eni ha siglato un accordo che pone le basi per la futura cessione a Gazprom da parte della stessa Eni della quota detenuta da quest’ultima (33,3%) nel consorzio per lo sviluppo del giacimento petrolifero libico di Elephant, nella zona desertica sud occidentale a quasi 800 chilometri da Tripoli.

Lo comunica una nota dell’Eni secondo la quale la quota ceduta a Gazprom è stata valutata circa 170 milioni di dollari. “L’accordo – aggiunge ancora il comunicato – sarà firmato nelle sedi competenti e sottoposto per approvazione alle autorità libiche“.

Gas: guerra evitata (o rimandata?) tra Russia ed Ucraina

Evitata, o perlomeno rimandata, un’altra crisi del gas. Gazprom rifornirà l’Ucraina ed il suo gas raggiungerà senza problemi anche gli altri paesi europei. L’Ucraina da parte sua comincerà già da oggi a ripagare il debito di 1,5 miliardi di dollari, senza però interessi per il ritardo.


L’accordo è arrivato in extremis, appena prima dell’orario in cui Gazprom aveva annunciato di voler tagliare i rifornimenti. Ma non è la prima volta che i due paesi si scontrano su questo tema: nel 2006 la Russia chiuse temporaneamente i rubinetti, mettendo in atto ciò che aveva minacciato.

Ma quali rischi correrebbe il resto d’Europa? I maggiori consumatori di gas russo sono Germania, Francia ed Italia e un blocco dei rifornimenti verso l’Ucraina significherebbe anche la chiusura di quei gasdotti che attraversano l’Ucraina per raggiungere questi paesi.