Il listino è più che mai contrastato; la mente ci riporta alle fasi discendenti del 2007 e del 2008, quando gli investitori mediavano sulla fiducia ed il mercato da oltre 44000 punti è sceso fino a sfiorare i 12000 punti nel Marzo 2009, per poi girare la tendenza di lungo periodo a favore dei compratori.
La positività è durata fino all’inizio del 2010, quando il Mib ha cominciato una fase laterale messa in discussione poche volte; la vera svolta è arrivata a Maggio con l’inizio di una discesa dopo un top relativo discendente sul grafico settimanale che ha indicato il sell agli operatori. La possibilità di tornare così vicini a 14000 punti non era stata presa in considerazione al momento ma chi ha seguito il Mercato con i trailing stop non ha avuto problemi ad arrivare ai 14800 punti attuali visto che di ritracciamenti non ne abbiamo visti.
Uno sguardo di medio periodo all’indice di bandiera mostra una situazione quanto più incerta che mai. L’ottava passata ha disegnato sul grafico weekly una candela inside, la prima di una lunga serie ad avere un range piuttosto ristretto. Quanto più la compressione dei prezzi sarà duratura, quanto più violento sarà il movimento che ne scaturirà: quindi se anche questa ottava non presenterà forti escursioni bisognerà definire il trading-range per considerare le rotture che avverranno. Per quanto riguarda gli swing sempre sul grafico weekly, attualmente è confermato il massimo relativo decrescente a 23300, che diventa allo stato attuale un punto di ingresso per operazioni di medio periodo rialziste nel qual caso venga superato. Da notare la probabile formazione di un nuovo punto d’ingresso definito da uno swing di massimo ancora incompleto posto a 20020: se nella settimana attuale (o nelle prossime) scenderemo al di sotto dei 18600 anche questo livello diventerà utile per ingressi long con un rischio contenuto.