Citigroup, licenziamenti per ben tremila dipendenti

 Citigroup, una delle principali banche degli Stati Uniti, non sta vivendo uno dei momenti più brillanti della propria storia: ne è una chiara conferma l’ultima decisione aziendale che i vertici sono stati costretti a prendere, vale a dire il licenziamento di oltre tremila dipendenti, una scelta che comunque era nell’aria, visto che l’amministratore delegato Vikram Pandit ha appena ridimensionato i costi per far fronte alla crisi e l’ambito occupazionale è sempre uno dei più colpiti in questi casi. Questi tagli, in particolare, costituiscono circa l’1% dell’intero staff di Citigroup, potrebbe sembrare una percentuale poco significativa, ma la stima è addirittura destinata a crescere, come confermato da alcune indiscrezioni anonime.

Il sorpasso di Morgan Stanley su Goldman Sachs

 La prima volta arriva prima o poi per tutti, così come accaduto ora per Morgan Stanley e il suo sorpasso ai danni di Goldman Sachs: il sorpasso è stato favorito dai dati del secondo trimestre del 2011, con degli investimenti bancari e un reddito fisso nettamente superiori. Nel dettaglio, il reddito di Morgan Staney è stato pari a 2,09 miliardi di dollari e gli investimenti si sono attestati a quota 1,47 miliardi, mentre le stime di Goldman Sachs si sono fermate rispettivamente, a 1,6 e 1,45 miliardi di dollari. C’è da dire che negli ultimi undici anni non era mai successo che la banca newyorkese sopravanzasse la rivale, ma ora la realtà è ben diversa.

BNP Paribas annuncia perdite per l’ultimo trimestre 2008: pronto un piano statale di sostegno

 BNP Paribas SA, maggior banca della Francia per quanto riguarda il valore di mercato, ha annunciato di aspettarsi una perdita di circa 1,4 miliardi di euro per il quarto trimestre del 2008: è stato soprattutto l’andamento altalenante del titolo dell’istituto creditizio e dei bond di mercato a portare a un consistente calo negli investimenti bancari. Il dato non è certo incoraggiante se confrontato con il reddito netto ottenuto da BNP Paribas solamente un anno fa e che ammontava a 1,01 miliardi di euro: la banca francese, la quale ha sede a Parigi, ha voluto precisare in una nota che il reddito netto relativo a tutto il 2008 è stato pari a 3 miliardi di euro. Come ha spiegato la stessa BNP Paribas:

Il quarto trimestre dell’anno appena terminato è stato caratterizzato da dei movimenti eccezionalmente violenti che si sono verificati nei mercati di capitale. Il settore degli investimenti bancari ha subito una perdita di 2 miliardi di euro al loro d’imposta.

L’Irlanda punta sugli investimenti bancari: in prima fila c’è Bank of Ireland

 Il governo irlandese ha annunciato che esiste una concreta possibilità di poter investire insieme agli altri partiti all’interno sistema bancario nazionale, dato che i prestatori del paese nordeuropeo stanno tentando di rinvigorire il capitale, quasi completamente esaurito dalla crisi finanziaria globale e dalla conclusione del boom nelle proprietà decennali. Come ha fatto sapere Brian Lenihan, ministro delle finanze  irlandese:

In alcune circostanze sarebbe più appropriato per lo Stato, attraverso il National Pensions Reserve Fund o in altri modi, di considerare di integrare gli investimenti privati.

La Irish Association of Investment Managers, i cui dodici membri gestiscono circa 260 miliardi di euro, ha fatto sapere proprio questa settimana di essersi rivolta allo stesso Lenihan a nome delle principali istituzione di investimento, al fine di immettere nuovo denaro nei quattro prestatori pubblici del paese. C’è però da precisare che l’associazione, la quale ha sede a Dublino, non ha precisato di quali istituzioni si tratta. Le banche irlandesi stanno attualmente affrontando un periodo difficile a causa delle crescenti perdite nei prestiti ipotecari e per la caduta del proprio profitto. Mentre il governo ha garantito i depositi e i prestiti per i suoi sei maggiori prestatori, ha posto invece un freno agli investimenti nelle banche da parte degli altri stati europei.