Embraco: anche Chiamparino mercoledì a Bruxeless insieme ai lavoratori

La Slovacchia ribatte in modo netto e incisivo: non c’è stato nessun aiuto di Stato a Embraco per quanto riguarda la scelta di rilocalizzare la produzione. Si tratta di una dichiarazione che arriva all’ANSA direttamente da parte di un politico diplomatico slovacco.

Secondo il diplomatico slovacco, la questione Embraco dovrebbe essere da ricollegare ad una mera ragione industriale, facendo leva su un’ottima possibilità di business. E ribadisce come la Slovacchia ha sempre sostenuto il dialogo e la comunicazione, che non devono avvenire tanto sui media, quanto sfruttando i canali di comunicazione più adeguati.

Intanto è arrivata l’ufficialità della notizia secondo cui il presidente della Regione Piemonte, Sergio Chiamparino, volerà a Bruxelles in compagnia dei lavorati dell’Embraco il prossimo mercoledì. Una decisione molto importante in una giornata in cui è previsto un doppio appuntamento. Il primo alle 10, in cui è previsto un incontro con il presidente del Parlamento UE Antonio Tajani. Alle 12 ci sarà il secondo incontro, questa volta con una delegazione di parlamentari europei.

Chiamparino insieme ai lavoratori dell’Embraco provvederà ad esporre la situazione dell’azienda, in maniera tale che i problemi emergano in tutta la loro urgenza. Intanto, i vertici di Embraco, in Brasile, hanno preso la questione di petto, cercando di rispondere a tono.

E la nota ufficiale che arriva da Joinville non lascia molte speranze ai lavoratori torinesi, visto che di fatto blocca sul nascere ogni possibile ripensamento. Secondo la Embraco, la decisione di chiudere la fabbrica di Riva presso Chieri, è legata ad una motivazione di competitività. In poche parole, la fabbrica italiana non avrebbe più le carte in regole per riuscire a confrontarsi con le altre strutture che si trovano all’estero, senza alcuna possibilità di tener testa alla concorrenza. E nessuno scenario alternativo, secondo i dirigenti della Embraco, avrebbe potuto modificare la situazione, tenute conto tutte le valutazioni del caso sulla possibilità di mantenere aperta la produzione nello stabilimento piemontese.

Un’altra questione molto importante da risolvere per il Piemonte, dopo il problema incidenti dell’autunno scorso.