Crisi mercato immobiliare 2012

 Secondo quanto diffuso ieri dall’Agenzia del Territorio, nei primi tre mesi dell’anno le compravendite immobiliari sono crollate del 19,6% rispetto allo stesso trimestre dell’anno scorso. Da gennaio a marzo sono state vendute 110.000 abitazioni, mentre nello stesso periodo del 2011 furono vendute 163.000 case. Non è solo il residenziale ad essere in forte crisi. Molto male fanno anche terziario (-29,6%), commerciale (-17,6%), pertinenze (-17,4%) e produttivo (-7,9%). Il mercato immobiliare si è praticamente fermato in tutta Italia, con poche differenze tra Nord e Sud. Complessivamente il calo del mercato, facendo la media dei diversi settori, raggiunge il 17,8%.

Molti potenziali acquirenti di case sono stati tagliati fuori dai giochi a causa della stretta creditizia delle banche, sempre meno propense a prestare denaro alla gente in un periodo in cui non si vuole rischiare di avere nuovi crediti in sofferenza in bilancio. Secondo la Banca d’Italia le erogazioni di mutui sono calate quasi del 50% su base annua nei primi quattro mesi dell’anno, anche se su questo aspetto incide molto la diminuzione delle surroghe e delle sostituzioni.

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A questo punto la maggior parte degli operatori si chiede quale sarà l’impatto sui prezzi delle case, che finora sono diminuiti mediamente molto meno delle transazioni. Più pesante è stato per ora il calo delle quotazioni immobiliari di case situate in periferia o di scarsa qualità, che hanno evidenziato già dei cali in doppia cifra. Secondo Luca Dondi dell’ufficio studi di Nomisma, “è inevitabile che ci sia un ridimensionamento delle pretese dei venditori”.

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Nel 2006 le abitazioni vendute furono 840.000, mentre nel 2011 sono scese a 598.000. La discesa dei prezzi prospettate dagli esperti dovrebbe riguardare soprattutto le abitazioni in mano agli operatori professionali, piuttosto che ai privati. Finora la crisi del mercato immobiliare italiano ha colpito soprattutto le grandi città. Tra le più colpite troviamo Palermo e Genova. Tra le grandi città la variazione negativa maggiore dei prezzi delle case è avvenuta a Bologna (-3,2%).

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