Crescita europea in calo, Italia ultima della classe

Ultimo quarto trimestre del 2007 in rallentamento per l’Europa: lo 0,4% da settmebre a dicembre, contro lo 0,7% del trimestre estivo. Un rallentamento leggero ma che non poteva preannunciare nient’altro che un taglio delle stime per il 2008. E così è stato: inflazione elevata ed in crescita, congiuntura internazionale negativa e rialzo delle materie prime. La zona euro crescerà appena dell’1,8% nell’anno in corso.

L’inflazione sarà al 2,9% nell’Ue e del 2,6% nella zona euro e secondo le stime non ritornerà a livelli normali fino all’ultimo trimestre. Dalla commissione europea arrivano comunque parole rassicuranti, soprattutto per le economie europee più robuste, e la certezza che non servano pacchetti fiscali stile “Bush”.

Nel dettaglio la Germania crescerà dell’1,6%, la Francia dell’1,7%, la Spagna del 2,7%. E l’Italia? Per noi il discorso è un po’ diverso. Mentre le altre grandi economie europee possono contare, parola di Almunia, su

buoni fondamenti,

noi rappresentiamo “l’ultimo della classe“.


Le stime di crescita del Pil per il 2008 sono dello 0,7%, percentuale dimezzata rispetto alla precedente e l’inflazione aumenterà fino al 2,7%. Ancora più pessimista il numero uno di Confindustria, Luca Cordero di Montezemolo, il quale si è detto certo che se il prezzo del petrolio al barile dovesse rimanere oltre i 90 dollari, la crescita italiana sarebbe dello 0,3%, una crescita “infinitesimale“, molto, troppo vicina allo zero.

A livello europeo molto dipenderà dagli Stati Uniti, da come e quando riusciranno a venire fuori dalla crisi. In Europa intanto però l’incertezza regna sovrana: le condizioni di credito potrebbero sempre peggiorare, la crescita dell’occupazione subirà una brusca frenata (superiore all’1%) e la fiducia dei consumatori non può che risentire di tutto quanto.

La Banca Centrale Europea si era mostrata restia,a dir poco, a tagliare i tassi, prevedendo un’inflazione sul 2%. Secondo le nuove stime i prezzi al cosumo potrebbero salire fino al 2,6% e gli analisti prevedono tassi al 3,5% (attualmente al 4%) entro la fine del 2008.

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