Ristrutturazione debito Premafin in approvazione

 Si è finalmente sbloccato lo scenario che ruota intorno alla ristrutturazione del debito di Premafin. Il “merito” andrebbe attribuito alla decisione di Unipol di incrementare a quota 225 milioni di euro l’importo del bond convertendo e la disponibilità a sottoscriverlo fino a complessivi 75 milioni di euro. In creditori del debito Premafin hanno espresso il proprio assenso di massima alla transazione, rappresentata dalla proposta di ristrutturazione da 368 milioni di euro presentata da Unipol nell’ambito del maxi piano di integrazione con Fondiaria Sai, in un contesto che è ancora ben lungi dal potersi definire privo di nubi e ostacoli realizzativi.

Bernanke avverte l’Euro: crisi non è finita

 Altra seduta difficile sulle Borse Europee; il ribasso iniziato dal top del 19 Marzo ha subito un’accelerazione durante la giornata di ieri, che ha visto il FTSE-Mib tornare al di sotto di quota 17000 per poi chiudere la giornata in prossimità di 16700 punti, dopo un bottom a 16617.

Le tensioni sulle banche si riversano sulla giornata di oggi, che registra fin dalla prima ora una negatività prossima all’1.50%. Il settore bancario cede in totale l’1.65% al momento e tra le blue-chips troviamo Mediobanca in fondo al listino con una perdita del 2.48% seguita da Banco Popolare (-2.24%) e Banca Popolare dell’Emilia Romagna (-1.73%). Meglio Intesa SanPaolo ed Unicredit, che al momento oscillano intorno ad una perdita di 1.70%.

Ricordiamo che nella giornata di oggi si chiudono le sottoscrizioni per il BTP Italia che nei primi giorni hanno sfiorato i 6 miliardi a fronte di un’emissione massima di soli 2 miliardi di euro. Nonostante questo dato estremamente incoraggiante lo spread sul decennale si allarga nuovamente e sale sopra a quota 300 sfiorando per poco tempo i 315 punti di differenziale.

Andamento titolo Maire Tecnimont dopo bilancio 2011

 Maire Tecnimont (codice di borsa: MT), player internazionale attivo nel settore engineering, main contracting e licensing di tecnologia, ha chiuso il bilancio 2011 con una perdita netta di 296,4 milioni di euro rispetto all’utile di 62 milioni del 2010. Hanno impattato negativamente sui conti i risultati di alcune commesse in Sud America. E’ risultato negativo anche il margine operativo lordo (Mol) per 305 milioni di euro, mentre a fine 2010 il Mol era stato positivo per 133 milioni.

Bilancio Saras 2011 in perdita

 Saras (codice di borsa: SRS), società italiana di raffinazione del petrolio guidata dalla famiglia Moratti, ha chiuso l’esercizio 2011 con una perdita netta adjusted di 17,7 milioni di euro. Rispetto al 2010 c’è stato, quindi, un miglioramento visto che dodici mesi prima la perdita si era attestata a 43,9 milioni di euro. Crescono, invece, i ricavi: il giro d’affari del gruppo è aumentato del 28% a 11,04 miliardi di euro dai precedenti 8,62 miliardi. L’incremento del fatturato è dovuto soprattutto al miglioramento nel ramo d’affari “raffinazione e marketing”.

Risultati Acea esercizio 2011

 L’ultima nota di Acea, la nota multiutility romana, ha messo in luce la situazione finanziaria della compagnia nell’intero arco temporale del 2011: in particolare, sono emersi dati contrastanti, come ad esempio il calo dell’utile netto (passato da 92 ad 86 milioni di euro nel giro di un anno), il leggero rialzo dei ricavi complessivi e del margine operativo lordo e la crescita della posizione finanziaria netta grazie ad altri 122 milioni di euro. Il numero uno del gruppo, Giancarlo Cremonesi, ha voluto sottolineare soprattutto la solidità economico-finanziaria che è risultata in questo caso, senza dimenticare la validità delle scelte di investimento che sono state realizzate.

Dividendo Indesit fissato a ventitre centesimi

 Che 2011 è stato per la Indesit Company? Il consiglio di amministrazione della società marchigiana, la ex Merloni Elettrodomestici per intenderci, si è riunito proprio nel corso della giornata di ieri per approvare il bilancio relativo allo scorso anno; i dati in questione erano comunque già stati comunicati un mese fa ed avevano messo in luce delle tendenze piuttosto precise, in primis il mantenimento della redditività su livelli buoni e migliori rispetto al passato, senza dimenticare la posizione finanziaria della compagnia di Fabriano, la quale è risultata sostanzialmente in linea con quella registrata nel 2010. Di conseguenza, la stessa Indesit ha avuto la possibilità di mettere a disposizione degli azionisti un dividendo piuttosto interessante.

Telecom Italia Media aumenta le perdite 2011

 Telecom Italia Media (codice di borsa: TME), società del settore media guidata da Giovanni Stella, ha chiuso il 2011 con una perdita di 83 milioni di euro, che risulta così in deciso aumento rispetto a quella registrata dodici mesi prima a 54,4 milioni. Ad impattare negativamente sui conti di TI Media sono state soprattutto la svalutazione dell’avviamento di MTV (13,6 milioni) e dell’operatore di rete (43,1 milioni). Il giro d’affari è sceso del 7,9% a 238,2 milioni di euro, mentre il margine operativo lordo è cresciuto a 28 milioni da 14,8 milioni. Peggiora il risultato operativo a 87,4 milioni di euro da 46 milioni.

Snai peggiora risultati 2011

 Risultati in peggioramento per Snai nel corso del 2011. Stando a quanto affermato dalla società, infatti, la perdita netta d’esercizio ha raggiunto la soglia dei 40,3 milioni di euro, contro i 32,4 milioni di euro dell’esercizio precedente. Il gruppo ha inoltre ottenuto ricavi pari a 558,5 milioni di euro durante il 2011, contro i precedenti 566,9 milioni di euro nel corso dell’esercizio precedente, con una prima riga di conto economico rimasta sostanzialmente stabile su base annua.

Previsioni titolo Banco Popolare dopo bilancio 2011

 Banco Popolare (codice di borsa: BP) ha chiuso il 2011 con una perdita netta di 2,25 miliardi di euro, che risente però della forte svalutazione degli avviamenti da 2,8 miliardi di euro relativi alla fusione con il Banco Popolare di Verona e Novara di 4 anni e mezzo fa. L’utile consolidato, prima delle rettifiche, è salito dell’86% a 574 milioni di euro. Tuttavia, agli azionisti non sarà corrisposto alcun dividendo, mentre la perdita di 2,18 miliardi della capogruppo con riserve di bilancio. L’amministratore delegato Pier Francesco Saviotti ha evidenziato come nel 2011 sia stata rafforzata la solidità patrimoniale per raggiungere i target dell’EBA.

Mediaset, crollo degli spot tv

 Prime difficoltà del nuovo anno per Mediaset. Stando a quanto comunicato dalla società, infatti, gli spot tv sarebbero diminuiti dell’8,1%, andando in tal modo a inficiare la raccolta pubblicitaria. Ne consegue la distribuzione a Fininvest di dividendi significativamente inferiori rispetto a quanto effettuato lo scorso anno (45 milioni di euro contro i precedenti 150 milioni di euro) e il dover fare i conti con risultati negativi sul fronte della pay-tv, ancora in “rosso” per 68 milioni di euro.

Titolo Generali dopo dati di bilancio e dividendo 2011

 Generali Assicurazioni ha dichiarato di aver chiuso il 2011 con risultati utili netti pari a 856 milioni di euro, in calo significativo rispetto a quota 1,7 miliardi di euro conseguiti nel corso del 2010. Il dato, come evidenziato dalla compagnia assicurativa triestina in una nota diffusa in tardissima serata – sembra essere condizionato in maniera consistente dalle svalutazioni nette straordinarie per 1,017 miliardi di euro, riferibili principalmente ai titoli governativi greci in portafoglio, il cui valore è stato portato in diminuzione di 76 punti percentuali rispetto al valore di registrazione dello scorso anno.

Banca Carige pubblica i risultati del 2011

 Perdite in leggera flessione e un’ottima performance per quel che riguarda il margine di interesse: sono questi i due risultati che emergono con maggiore evidenza dal bilancio del 2011 di Banca Carige. L’istituto ligure ha infatti provveduto a pubblicare i risultati relativi allo scorso esercizio, i quali possono definirsi senza dubbio positivi, visto che sono stati ottenuti in presenza di una congiuntura economica fortemente negativa e che le stime degli analisti finanziari sono state superate in modo brillante. Volendo essere ancora più precisi, uno dei meriti principali di questi dati deve essere assegnato al costante monitoraggio del credito.

Per Avio si ipotizza l’ipo a giugno

 Avio non ha ancora messo da parte il dossier relativo alla propria offerta pubblica iniziale (la cosiddetta Ipo), tanto che si sta parlando con insistenza di un approdo in Borsa nel prossimo mese di giugno: le condizioni dei mercati, però, dovranno rimanere positive e vantaggiose, solo in quel caso l’operazione potrebbe diventare realtà. La spa di Rivalta Torinese, celebre per la sua attività in ambito aerospaziale, ha confermato dunque le indiscrezioni che stavano circolando da alcuni giorni, con una fonte molto vicina ai fatti che ha precisato come le banche siano al momento impegnate in un lavoro piuttosto sostanzioso, in modo da capire quale possa essere la tempistica più adeguata e necessaria in questo senso. La convinzione che lo sbarco in Borsa si possa fare è molto alta, anche perché si è ormai compreso che una quotazione del genere possa garantire la copertura pressoché totale delle necessità finanziarie di cui c’è estremo bisogno in questo preciso momento storico.

Terna archivia il 2011 e conferma politica dividendi

 Vira al ribasso il FTSE-Mib nella seconda giornata della penultima settimana di Marzo 2012; la pressione e le tensioni si scaricano sui book sotto forma di vendite (e prese di profitto) visto il livello chiave raggiunto (17000 punti). Il rally del mercato Europeo culmina in un top relativo importante per tutte le Piazze Europee e segna quello che potrebbe essere l’inizio di una fase toro di lungo periodo, anche se è ancora presto per dirlo.

Anche se la giornata è negativa nel complesso, vi sono diversi elementi di spicco a Piazza Affari che forniscono “equilibrio” alla seduta ed evitano il crollo verticale. Tra questi sicuramente c’è Terna, che mentre il FTSE-Mib cede l’1%, guadagna invece l’1.16%, salendo quasi in cima alla lista delle blue-chips italiane.