Scudo anti-spread approvato dall’Eurogruppo

 Stamattina all’alba i leader europei hanno trovato l’accordo necessario per il salvataggio della zona euro dopo 13 ore di trattative serrate, che avevano visto di fronte il blocco dei paesi periferici (appoggiati dalla Francia di Patrice Hollande) e quello dei paesi nordici (capitanati dalla Germania del cancelliere Anngela Merkel). La proposta italiana dello scudo anti-spread era stata bocciata più volte dai tedeschi, ma anche qualche esponente della BCE aveva fatto intendere che non era possibile concretizzare l’idea in quanto si infrangeva il mandato dell’istituto centrale europeo. Monti, appoggiato da Spagna e Francia, si è battuto con decisione fino all’ultimo.

Alla fine la linea italiana è passata. Le misure salva-euro sono state approvate dall’Eurogruppo, per cui lo scudo anti-spread si farà. A livello operativo lo scudo sarà attivo grazie all’ESM (European Stability Mechanism), ovvero il Meccanismo di Stabilità Europeo che ha in dotazione 500 miliardi di euro. Il fondo salva-stati si attiverà automaticamente ogni volta che lo spread sovrano di un paese in difficoltà varcherà una certa soglia “critica”.

COSA SONO GLI EUROBOND

I paesi che rispetteranno i parametri fissati per il debito potranno attingere ai fondi ESM per acquistare i propri titoli di stato a tassi molto favorevoli. Spagna e Italia hanno voluto fortemente questo accordo e avevano minacciato di far saltare il piano sulla crescita da 130 miliardi di euro, nel caso in cui non fosse stato approvato lo scudo anti-spread. Monti si è detto molto soddisfatto dell’accordo ma ha affermato anche che l’Italia, nonostante si sia battuta per raggiungere questo obiettivo, non farà per ora uso dello scudo.

CITIGROUP BOCCIA L’ITALIA

I leader europei hanno trovato anche un’intesa per creare un organo di vigilanza sul settore bancario e sulla possibilità che il fondo salva-stati intervenga direttamente per ricapitalizzare le banche più in difficoltà. Le misure di salvataggio della zona euro dovrebbe essere operative già dal 9 luglio prossimo. La reazione sui mercati valutari è stata molto favorevole all’euro. Il tasso di cambio euro/dollaro ha superato quota 1,2620, mentre il cambio euro/yen è tornato sopra 100. I futures europei hanno aperto in forte rialzo. Gli spread sovrani sono attesi in netto calo in apertura di contrattazioni.

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