Per quel che riguarda i tassi di interesse il governatore di Bankitalia Ignazio Visco non apprezza le dichiarazioni dei membri della Bce in merito al rialzo prolungato.

La BCE sarebbe pronta, secondo le indiscrezioni, a dar vita a dei tagli strategici dei tassi di interesse per evitare di rimanere indietro a livello
Qualcosa si muove nella BCE: la data di taglio dei tassi si farebbe più visibile rispetto al passato. Anche se viene sottolineato ancora una volta
Cosa ha in serbo la Fed per la sua prossima riunione del 13 dicembre? Ovviamente l’attenzione di tutti è concentrata su cosa potrà essere detto
La BCE ha deciso di optare per lasciare fermi i tassi al 4,50% senza produrre un nuovo rialzo. Ma sarà stata la scelta giusta per
Anche i mutui ovviamente risentono della politica monetaria della BCE. Con il rialzo dei tassi di interesse ovviamente salgono anche quelli dei prestiti concessi dalle
Per quel che riguarda i tassi di interesse il governatore di Bankitalia Ignazio Visco non apprezza le dichiarazioni dei membri della Bce in merito al rialzo prolungato.

Per quel che riguarda i tassi di interesse e il loro rialzo l’Italia è preoccupata? La risposta sembrerebbe affermativa, almeno stando alle dichiarazioni del ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti.

La BCE monitora e tiene d’occhio la situazione ma non cambia per il momento politica monetaria: questo perché in generale le attese sono basse e nessun cambiamento diagnostico in merito all’economia della zona appare essere rilevante, non creando quindi le condizioni necessarie a un cambiamento.

La Banca Centrale Europea, come ci si aspettava che succedesse, ha lasciato i tassi di interesse invariati confermando il piano di acquisto di titoli già in atto per sostenere l’economia in questo momento di crisi dettato dalla pandemia di Covid 19. L’Eurozona in questo momento, come ha sottolineato Christine Lagarde, necessita ancora di un ampio stimolo monetario.

A quanto pare anche la Fed, alla fine, sta decidendo di agire più come una colomba che come un falco: per quest’anno infatti non prevede nessun rialzo dei tassi di interesse.

Non più parole ma fatti. E’ questo che la BCE vuole dall’Italia, confermando nel frattempo, sempre per bocca del suo presidente Mario Draghi la fine del periodo di quantitive easing ed il mantenimento degli attuali tassi di interesse almeno fino all’estate del 2019.

La Federal Reserve ha deciso di lasciare invariati i tassi d’interesse in una fascia tra l’1,75% e il 2%: si è arrivati a tale decisione dopo circa due giorni di vertice dell’istituto, ma allo stesso tempo si è stabilito che entro la fine dell’anno potrebbero trovare spazio ben due rialzi degli stessi.

Non si può cantare vittoria sull’inflazione: per quanto un’accelerazione ci sia stata è troppo presto per abbassare la guardia. E’ questo in generale il messaggio di Mario Draghi che ne approfitta per confermare sia la fine del quantitative easing a dicembre e per sottolineare che i tassi di interesse rimarranno invariati fino all’estate 2019.

Sono tante le domande che i maggiori esperti dell’economia mondiale si pongono in merito a quella che sarà la politica della Federal Reserve statunitense dopo la riunione prevista per domani, ma una svetta su tutte: la banca centrale americana è pronta a iniziare una politica più aggressiva?
