Bce: tassi di interesse invariati all’1,50%

 Nessuna sorpresa oggi dalla Banca centrale europea (Bce) che, perfettamente in linea con le attese, considerando anche l’attuale burrasca finanziaria sull’azionario e sui titoli di Stato, compresi quelli italiani, si è ben vista dal modificare il costo del denaro. E così i tassi di interesse, dopo due manovre al rialzo, ciascuna per un quarto di punto, restano invariati all’1,5%.

I conti della Fed: la recessione costa 7.300 dollari a persona

 La recessione economica continua a mietere ancora troppe vittime all’interno degli Stati Uniti: secondo la Federal Reserve di San Francisco, infatti, il fenomeno ha un costo superiore a 7.300 dollari per ogni singolo cittadino, il che equivale a dire che ogni americano è costretto a versare 175 dollari al mese. Il dato in questione prende in esame il periodo che è compreso tra il mese di dicembre del 2007 e maggio scorso. Inoltre, il calcolo è stato effettuato mettendo a confronto le spese per il consumo personale reale del livello precedente la crisi e quelle di due mesi fa: ora dovrà essere posto l’accento su ciò che i policy maker potevano fare e invece non hanno fatto per arginare l’avanzata recessiva.

Tassi Bce: mutui più cari

 Nella giornata di ieri la Banca centrale europea ha alzato nel giro di pochi mesi i tassi di interesse per la seconda volta. Con due manovre restrittive, ciascuna da un quarto di punto, il costo del denaro in Eurolandia è salito all’1,50%. Tra gli effetti negativi di questa decisione ci sono i tassi sui mutui, più cari sia con l’indicizzazione al tasso Bce, sia con l’indicizzazione all’euribor con scadenza a tre mesi.

Bce: costo del denaro, tassi fermi all’1,25%

 Dopo il rialzo di un quarto di punto nello scorso mese di aprile, oggi la Banca centrale europea (Bce), al termine della riunione del consiglio direttivo, ha annunciato d’aver lasciato invariato il costo del denaro nell’Area Euro, che così resta fermo all’1,25%. Trattasi di un nulla di fatto che però non chiude le porte ad una nuova manovra restrittiva nella prossima riunione del consiglio direttivo della Bce, oppure nelle successive.