Com’era stato ipotizzato in passato la Fed decide di rallentare e prolungare lo stesso tempo l’aumento dei tassi. Un cambio di strategia che porterà di sicuro a un rialzo pari a 50 punti base.

La Fed non tocca i tassi di interesse, sottolineando di essere intenzionata a eseguire un solo taglio sui tre previsti inizialmente nel mese di marzo.
Mutui ancora troppo alti per gli italiani. E la colpa, se vogliamo definirla così, è del rialzo dei tassi di interesse occorso fino a questo
Com’era stato ipotizzato in passato la Fed decide di rallentare e prolungare lo stesso tempo l’aumento dei tassi. Un cambio di strategia che porterà di sicuro a un rialzo pari a 50 punti base.

La Bce ha alzato i tassi d’interesse dello 0,50%, portando quello principale a 0,50%, quello sui depositi a zero e quello sui prestiti marginali allo 0,75%. È stato l’istituto a dare la notizia alla conclusione della riunione del consiglio direttivo.

La BCE sarebbe pronta a rivedere la stretta monetaria che sembrava essere decisa a portare avanti, almeno nelle tempistiche e la motivazione risiederebbe nei meccanismi economici scattati per via dell’attacco della Russia nei confronti dell’Ucraina.

Sarà la Federal Reserve costretta a dare vita, nonostante tutto, ad un quarto giro di quantitative easing perdendo quella marcia in più che al momento aveva nei confronti dell’Europa? Senza dubbio è una delle domande che ci si stanno ponendo alla vigilia della prossima riunione della Banca centrale americana.

Continua l’autunno più complesso della geopolitca internazionale. E se Mario Draghi, governatore uscente della BCE richiede che gli Stati si rendano conto che serve “più Europa” per sopravvivere, si attende che la Fed americana ceda ancora ad ulteriore taglio dei tassi di interesse.

La Fed è pronta a tagliare ancora una volta i tassi di interesse: è questo ciò che gli analisti si aspettano che avverrà a breve e la colpa sembrerebbe dover essere attribuita ai dazi voluti da Donald Trump alla base della guerra commerciale tra Stati Uniti e Cina.

Jerome Powell, il presidente della Federal Reserve americana non esclude che nel futuro a breve termine degli Stati Uniti possa esservi un taglio dei tassi di interesse: la ragione? Le condizioni dell’economia globale, lo stato delle relazioni internazionali che mai come in questo periodo sono apparse delicate e i rapporti commerciali con la Cina.

Per la prima volta la Federal Reserve sembra volere abbandonare la sua posizione caratterizzata da pazienza e bonarietà e apre alla possibilità di un futuro taglio dei tassi di interesse, pur mantenendoli fermi per il momento.

La Federal Reserve ha deciso, come avevano previsto in molti, di non toccare i tassi di interesse, nella sua prima riunione di quest’anno. Una decisione che appare però essere in netto contrasto con quella che sembrava essere la sua politica.

Mossa a sorpresa da parte del Governo Cinese; senza annunci o preavvisi, è stato deciso il taglio dei tassi di interesse per la prima volta in tre anni di 25 punti base. Il tasso di interesse sui prestiti a un anno passa quindi dal 6,56% al 6,31% mentre quello sui depositi a un anno scende dal 3,5% al 3,25%. Negli anni precedenti sono stati alzati i tassi in questione ben tre volte, di cui due nel 2010 e una nel 2011.
Invariati invece i tassi in Inghilterra; la Bank of England lascia invariato il tasso allo 0.50%, ed infatti non erano previsti cambiamenti in questo senso. La risposta del mercato è immediata; il rialzo dei giorni precedenti trova conferma grazie alle nuove politiche monetarie del Dragone che, nonostante la fase di crisi che stà attraversando, consolida la sua presenza nel mondo finanziario con scelte ragionate e sopratutto condivise.
Le prospettive economiche nel Vecchio Continente sono positive. A confermarlo nell’ultimo bollettino mensile è stata la Bce, Banca Centrale Europea, la quale comunque ha posto
I tassi di interesse di riferimento nell’area euro non potranno chiaramente restare in eterno al livello dell’1% fissato dalla Banca centrale europea. Non a caso