Borse fiacche e spread alto: si pagano le tensioni di governo

 Oggi lo spread italiano sale a 139 punti base in apertura e paga la confusione sulla formazione di governo ma anche la probabile alleanza tra M5S e Lega, con l’astensione di Berlusconi, cge non piacerebbe ai mercati. Ieri lo spread aveva chiuso a 132 punti, mentre oggi l’aumento in apertura è stato poi calmierato nelle ore successive. Al momento della scrittura si stabilizza sui 133 punti.
La tensione inizia a salire, ma non è ancora a livelli di allarme.
Oggi ci sarà anche l’asta del Tesoro con Bot annuali per 6,5 miliardi.

Le borse

Le borse europee sono piatte, con Milano a +0.16%, Londra a +0,17% e Parigi a +0,18%. Bene Francoforte a +0,64%. Tokyo si riprende dalla sedua di ieri con il Nikkei a +0,39%, e il Topix a +0,27% sulla scia di Wall Street che vede il Dow Jones a +0,7% e il Nasdaq a +1%.
Ancora trimestrali a Milano, con buone notizie per Poste Italiane e il boom di utili di Unicredit, le cui azioni salgono fino a quasi il 3%. Male Enel, in perdita.
Bene però il resto del comparto energetico grazie all’aumento del prezzo del petrolio con l’uscita degli Usa dall’accordo sul nucleare iraniano.

Il greggio Wti sale a 71,74 dollari al barile e il Brent a 77,82 dollari al barile (+0,8%). Sale anche l’oro (+0,1%) a 1.314 dollari l’oncia.