I numeri dello scandalo Ligresti

 Verso fine Marzo è stata mossa una grave accusa verso Salvatore Ligresti, che ora viene finalmente spiegata. Circa il 27  Marzo la Procura di Milano ha definito il caso Ligresti più pericoloso del caso che ha investito, travolto e quasi distrutto il San Raffaele. Parole forti, che ora trovano riscontro nei numeri della società, pieni di “ombre” e passaggi di denaro dubbi ed inspiegabili.

LIGRESTI OSTACOLANO L’AUTORITA’ DI VIGILANZA

Gia in Marzo si parlava di consulenze per oltre 40 milioni di euro che “suonavano strane” all’autorità, la stessa che ha definito l’operazione Unipol una “scatola nera” dentro alla quale era difficile capire cosa stesse effettivamente succedendo. Ora questi numeri prendono una forma diversa e dopo essere stati studiati e snocciolati viene finalmente a galla un giro di denaro decisamente particolare.

Molte erano le operazioni finanziare ed immobiliari dei Ligresti, ed il flusso di denaro in uscita superava sempre quello in entrata. La situazione era talmente complessa che ai revisori dei conti spettavano retribuzioni da record, nell’ordine delle migliaia di euro; Ernst&Young nel 2010 ha incassato un totale di 4.6 milioni di euro per nove mesi di lavoro. L’anno precedente la Deloitte & Touche ha incassato circa 5 milioni di euro per certificare i bilanci di FonSai e se si contestualizza l’azienda nella crisi che ha investito i mercati in quegli anni si capisce che queste retribuzioni sono doppiamente strane. Una cosa è certa; dopo questi numeri alla porta dei Ligresti ci sarà la fila, visto che per quanto i revisori contabili possono guadagnare queste cifre sono veramente da record e chiunque vorrebbe lavorare per loro.

I sospetti erano ben fondati quindi e dopotutto Salvatore Ligresti è stato travolto a suo tempo (nel 1992) da Tangentopoli, in cui fu’ arrestato e condannato per tangenti anche se la sua attività professionale non sembra averne risentito molto.

AUMENTO DI CAPITALE PER SALVARE LA GALASSIA LIGRESTI

Il titolo in Borsa perde ora il 3.4% ma si può dire per certo che la perdita non è causata dalla bufera che ha investito il gruppo; l’intero listino affonda sotto il peso dei bancari, che nel complesso perdono quasi il 4%, anche se nei prossimi giorni potremmo assistere ad un nuovo affondo sul titolo con target sotto a quota 3.50.

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