Fannie Mae: perdite per 3,6 miliardi ma il titolo balza in Borsa

Conti in rosso per il colosso dei mutui americano, il quale ha annunciato di aver chiuso il quarto trimestre del 2007 con perdite che ammontano a 3,6 miliardi di dollari, mentre aveva chiuso lo stesso periodo del 2006 con un utile di 604 milioni. L’intero anno 2007 si chiude quindi con una perdita netta di 2,1 miliardi di dollari (il 2006 chiudeva con un utile di 4,1 miliardi).

Nel premercato di Wall Street infatti Fannie Mae ha lasciato sul terreno il 7,4%, per poi invece invertire la rotta a metà giornata trainata dall notizia che l’OFHEO (Office of Federal Housing Enterprise Oversight) da marzo rimuoverà il tetto agli investimenti dei colossi dei mutui ipotecari, abolendo le restrizioni sulle dimensioni del portfoglio.

In seguito alla notizia il titolo di Fannie Mae è schizzato dell’8% per poi attestarsi al 3%. Le perdite dell’azienda “semipubblica” però confermano un’ulteriore deterioramento del mercato del credito.


Fannie Mae è andato di pari passo con l’altro colosso dei mutui semipubblico, Freddie Mac. Entrambi sono istituti ipotecari che si occupano della cartolarizzazione di crediti esistenti accesi per l’acquisto di immobili e fungono da agenzie di finanziamenti ipotecari. Insieme nelle ultime sedute hanno fatto il bello ed il brutto tempo a Wall Street. Inizialmente hanno aperto al ribasso per poi trainare al rialzo l’intero comparto finanziario: Citigroup guadagna il 3%, American Express l’1,2%.

Grazie alla decisione dell’OFHEO le due agenzie semigovernative non avranno più l’obbligo di accantonare un 30% extra di capitale. Questo dovrebbe rilanciare la domanda di mutui, dal momento che le due società gemelle si occupano di riassicurarli. Il management di Fannie Mae ha comunque affermato di aspettarsi ancora debolezza dal mercato immobiliare nell’anno in corso.

I dati scoraggiano chi sperava in un suo rilancio a breve: nel mese di gennaio le vendite di case nuove hanno subito un’ulteriore contrazione, del 2,8%, superiore alle attese. Rispetto allo stesso mese del 2007 il dato è in calo di poco più del 30%.

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