Immobili statunitensi in saldo per gli europei

Il collasso dei prezzi della case negli Stati Uniti sta macinando un record dopo l’altro, calando ancora dell’8,9% rispetto allo scorso anno. Mai nei 20 anni di storia dell’indice dei prezzi delle case statunitensi si era assistito ad un tale ribasso. Nel biennio 1990-91, quando ci fu una recessione nei prezzi delle case l’indice segnò un ribasso del 2,8%. Anche l’inflazione statuntense batte un colpo, salendo nel mese di gennaio più del previsto: +0,4% contro l’atteso 0,3%. Negli ultimi 12 mesi è salita del 4,3%, con il conseguente aumento dei prezzi dei beni alimentari e dell’energia.

Il calo dei prezzi delle case va di pari passo con l’aumento dei tassi di interesse e sono sempre di più coloro che non riescono a pagare le rete del mutuo. Nel mese di gennaio infatti abbiamo assistito ad un vero e proprio boom dei pignoramenti (+90%).

Nel frattempo anche l’euro segna un record oltrepassando la soglia psicologica dell’1.50 nei confronti del dollaro. Tutti questi fattori spingono gli europei ad investire comprando case negli Stati Uniti.


Anche gli italiani partecipano alla corsa per l’acquisto di immobili oltreoceano: nel 2007 ne sono stati acquistati più di 5000. Il risparmio medio a cui si può andare incontro va dal 30% fino ad un massimo del 50%.

Per lo stesso motivo si moltiplicano i “viaggi-shopping” in Usa: comprare un ipod nano a 199 dollari piuttosto che a 199 euro significa un riparmio di 65-70 euro. Funziona così per la tecnologia, per l’abbigliamenoto e perchè non dovrebbe essere altrettanto per le case?

Attualmente arrontondando per avere un euro servono 1,5 dollari, viceversa per un italiano od un europeo avere un dollaro costa circa 0.67 centesimi. Calcolatrice alla mano un’immobile da 100 mila dollari costa ad un italiano 67 mila euro: mica male il risparmio!

Se a questo si somma il calo dei prezzi nel mercato delle case abbiamo un vero e propro saldo: a San Francisco e Chicago, secondo quanto riporta Wall Street Italia, oscillano tra i 3’300 e i 3’500 al metro quadro. Il rischio è certo quello di andare incontro ad un ulteriore deprezzamento dopo che si è acquistato un immobile, rischio scongiurabile se si punta ad immobili “di lusso”, su cui il ribasso ha meno effetto.

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