FED pronta ad agire se la crisi dell’euro peggiorerà secondo Bernanke

 L’attesa audizione di Ben Bernanke al Congresso USA sulle prospettive per l’economia americana ha messo in luce tutte le difficoltà attuali dell’economia mondiale e il rallentamento in corso negli Stati Uniti. Secondo il presidente della Federal Reserve, Ben Bernanke, la banca centrale americana è pronta a intervenire nel caso in cui la crisi europea dovesse peggiorare procurando indirettamente un danno anche alla locomotiva economica statunitense. In una testimonianza di fronte alla commissione economia congiunta del Congresso USA, Bernanke è convinto che i rischi per l’economia americana arrivano dal vecchio continente.

Bernanke ha dichiarato che “la situazione in Europa pone rischi significativi per il sistema finanziario e per l’economia degli Stati Uniti”. Secondo il governatore della FED, “le preoccupazioni sul debito sovrano e sullo stato di salute di numerose banche in diversi stati dell’area euro continuano a creare disordini nei mercati finanziari globali”. Bernanke riprende così le sollecitazioni del presidente americano Barack Obama dirette verso i policy makers europei, in quanto la situazione in Europa resta di massima allerta.

COSA SUCCEDE SE L’EURO CROLLA

La crisi europea sta avendo un impatto molto negativo sull’economia americana: sulle esportazioni, sulle imprese e sulla fiducia dei consumatori. Inoltre, come dichiarato da Bernanke, la crisi europea sta “mettendo sotto pressione i mercati e le istituzioni finanziarie”. Con la pubblicazione del Beige Book, Bernanke aveva già fatto alcune previsioni sull’andamento economico negli USA per i prossimi mesi. Il numero uno della FED ha affermato la crescita dovrebbe proseguire ad un “ritmo moderato nei prossimi trimestri”, mentre non ci sono al momento rischi per l’inflazione.

SFIDARE LA TRIPLA A TEDESCA PER RISOLVERE LA CRISI DELL’EURO SECONDO MB SECURITIES

Molti investitori si aspettavano un’apertura al QE3, cioè il terzo round di quantitative easing. In realtà, la FED si riserva di utilizzare lo strumento più potente di politica monetaria soltanto nel caso in cui la situazione in Europa dovesse precipitare. A tal proposito è emblematico l’andamento dell’oro, che negli ultimi giorni era passato da area 1550$ a 1640$ sulle aspettative di un nuovo piano di allentamento quantitativo. Ora che il QE3 sembra più lontano, le quotazioni dell’oro sono immediatamente crollate tornando sotto 1590$ l’oncia. Il cambio euro/dollaro, invece, ha raggiunto area 1,2620, dove è stato respinto verso 1,2550.

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