Contratti di lavoro: riparte la trattativa tra Confindustria e sindacati. Accordo entro fine estate

È ripartita la trattativa sulla riforma dei contratti di lavoro. Martedi 10 giugno, si è tenuto un incontro tra Confindustria e i vertici di Cgil, Cisl e Uil. Dopo un lungo periodo di stallo, l’avvio della trattativa è stato positivo e le parti sono seriamente intenzionate a concludere. Fissato il calendario dei lavori: si inizia mercoledi 18 giugno per terminare entro il 30 settembre. Luigi Angeletti, leader della Uil, si auspica di concludere già il 23 luglio, sovrapponendo cosi il nuovo accordo con quello sottoscritto nella stessa data del ’93.

Una delle questioni da discutere riguarda gli assetti contrattuali, nazionali ed aziendali, causa di discordia tra sindacati ed imprenditori. Prevista anche una discussione sulla possibilità di trovare un nuovo modello contrattuale, alleggerendo il contratto nazionale per dare maggiore peso a quello aziendale, legando i salari alla produttività e prevedendo, quindi, possibili aumenti delle retribuzioni.


Sono, inoltre, tutti d’accordo sull’eventualità di ridurre il numero di contratti collettivi, che oggi sono quasi cinquecento, e di allungare la durata dei contratti da due a tre anni. Si discuterà anche sulla contrattazione nazionale aggiuntiva di secondo livello, da parte delle aziende in base alla territorialità. Soddisfatta dell’incontro, la presidente di Confindustria, Emma Marcegaglia che dichiara:

La trattativa è ripartita e la considero una svolta importante.

Ci sono due mesi di tempo per verificare una possibile convergenza sulle regole –afferma, invece Guglielmo Epifani, leader della Cgil– Quello di oggi è stato un confronto corretto ma sul mercato del lavoro sarà un confronto duro e la Cgil non dirà mai sì ad un accordo qualunque.

Intanto, sempre in tema di lavoro, la commissione Affari Sociali dell’Unione Europea ha deciso, in attesa dell’approvazione del Parlamento di Strasburgo, che sarà possibile lavorare, se il lavoratore lo desidera, anche oltre le 48 ore settimanali. La norma si potrà applicare solo ai contratti che superano le dieci ore alla settimana.

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