In attesa dei risultati definitivi relativi al primo trimestre del 2012, Unicredit ha fornito un aggiornamento sulle stime degli analisti per questa prima trimestrale dell’anno. Sono state prese in considerazione le stime di consensus elaborate da 24 broker italiani ed esteri. La banca di Piazza Cordusio dovrebbe chiudere i primi tre mesi dell’anno con un utile netto di 805 milioni di euro, cioè 5 milioni in meno del risultato dello stesso periodo dello scorso anno. Il margine di intermediazione dovrebbe crescere dell’1,9% a 7,06 miliardi di euro da 6,93 miliardi.
Ipo Facebook inferiore alle stime di Wall Street
Cresce sempre di più l’attesa per la quotazione di Facebook in borsa. Il social network lanciato nel 2004 da Mark Zuckerberg (allora poco più che ventenne) e altri compagni di college, inizialmente progettato solo per gli studenti dell’Università di Harvard, continua nel suo percorso di avvicinamento al gotha della finanza mondiale. Lo scorso primo febbraio ha iniziato a presentare i documenti alla SEC per la quotazione al Nasdaq (simbolo: FB). L’Ipo dovrebbe avere inizio il 18 maggio prossimo, mentre lunedì prenderà il via il roadshow di presentazione agli investitori mondiali.
La Consob multa pesantemente il Gruppo Burani
Ben 229mila euro: è questo l’importo complessivo a cui ammontano le sanzioni pecuniarie che sono state comminate dalla Consob (Commissione Nazionale di Società e Borsa) al gruppo Burani. Qual è il motivo per una multa così salata? La commissione ha appurato che la società operante nel mondo della moda non ha provveduto a comunicare al mercato alcune operazioni importanti per quel che concerne strumenti derivati e titoli azionari che fanno capo a Mariella Burani Fashion Group. Si tratta, nello specifico, di attività finanziarie che sono state poste in essere in un arco di tempo ben preciso, vale a dire quello compreso tra il 2007 e il 2009. Cerchiamo di approfondire meglio i fatti per comprendere meglio come si è arrivati alla sanzione a cui si sta facendo riferimento.
Nuove prospettive per A2A dopo l’Opa Edf-Edison
Che cosa sta succedendo ad A2A? Un nuovo capitolo della finora breve storia di questa spa attiva nei multiservizi (la nascita risale al 2008) è stato aperto con l’ok definitivo da parte della Consob all’offerta pubblica di acquisto relativa a Edf e Edison: tale operazione, infatti, ha sancito la conclusione dell’epopea del gruppo bresciano nel capitale della stessa Edison, mentre è tutto pronto per far partire una avventura nuova di zecca, i cui protagonisti assoluti saranno Edipower e Iren. In aggiunta, la società lombarda ha anche beneficiato di un nuovo elenco per quel che concerne il proprio consiglio di sorveglianza, con Pippo Ranci che sarà il rappresentante principale in questo senso.
Nuovo amministratore delegato Wind
Wind Telecomunicazioni ha annunciato la nomina di Maximo Ibarra come nuovo amministratore delegato. Il manager prenderà possesso del proprio ruolo con decorrenza dall’11 marzo 2012, fresco dell’esperienza della direzione della Business Unit Consumer della stessa compagnia telefonica. “Wind è una società giovane, innovativa e in rapida espansione” – ha commentato Ibarra subito dopo la nomina – “Sono lieto di esserne diventato l’amministratore delegato in un momento così significativo dal punto di vista della competizione”
“Wind si contraddistingue, da sempre, per un servizio di qualità eccellente e per il miglior rapporto qualità – prezzo nel mercato” – ha poi aggiunto il manager – “Questo posizionamento verrà ulteriormente rafforzato in modo da continuare ad avere la migliore performance e una quota di mercato sempre in crescita. La nostra ambizione è quella di diventare l’operatore numero uno nel mercato Consumer in Italia e di crescere velocemente nel segmento Corporate”.
Mediaset cresce nella tv a pagamento
Il mercato televisivo italiano non sta godendo di un buon momento di forma, eppure non mancano di certo i segmenti ancora in espansione. L’occasione per parlar di ciò è stata offerta dalla recente presentazione della nuova offerta Premium Play da parte di Mediaset.
“Il mercato pay in generale non crescerà” – ha dichiarato in proposito il vice presidente Pier Silvio Berlusconi – “Anzi, è probabile che per la prima volta ci sia una contrazione. Noi ci stiamo difendendo e ad oggi stiamo guadagnando quote di mercato”. Nemmeno troppo tra le righe è il riferimento espresso a Sky Italia, la quale starebbe perdendo clienti, mettendo – si legge su un recente numero di Milano Finanza – la soglia dei 5 milioni di abbonati. Una occasione troppo grossa per lasciarsela sfuggire.
Rendimenti titoli di Stato Spagna in rialzo
L’emissione di bond della giornata di oggi in Spagna ha visto ancora una volta risultati contrastanti che a fronte di una domanda sostenuta vede comunque rendimenti in aumento. L’emissione di oggi inizia con i bond con scadenza 2015 che sono stati collocati per 979 milioni di euro ad un rendimento del 4,037%, in rialzo dal precedente 2,617%, con un bid-to-cover del 2,9 rispetto al precedente 2,4.
Seguono i bond con scadenza 2017, emessi per un importo complessivo di 764 milioni di euro ed un bid-to-cover di 3,7 (dal 2,7 precedente). Il rendimento di questi si attesta a quota 4,752%, in rialzo rispetto al precedente 3,565%. L’ultima tranche di collocamento riguarda l’emissione di bond con scadenza luglio 2017, emessi per un importo complessivo di 773 milioni di euro ad un rendimento del 4,969%, in rialzo dal precedente 3,696% per un bid-to-cover di 3.1.
Passera smentisce progetto di fusione Snam-Terna
Il ministro dello Sviluppo economico, Corrado Passera, ha dichiarato che non esiste alcuna ipotesi di fusione tra Snam Rete Gas (gruppo Eni) e Terna. Il progetto di integrazione tra Snam – che controlla la rete di gasdotti del Cane a Sei Zampe – e Terna – proprietaria di parte della rete di trasmissione dell’energia elettrica in Italia – proposto qualche settimana fa da una investment bank non è, dunque, nelle strategie del governo.
Risultati Finmeccanica 1° trimestre 2012
Il primo trimestre del 2012 si chiude con un bilancio negativo per Finmeccanica. L’amministratore delegato Giuseppe Orsi ha presentato ieri i risultati al cda che li ha approvati. Orsi ha provato ad allontanare le accuse mosse contro di lui per corruzione internazionale e riciclaggio, dichiarando di non aver “nulla da nascondere”. Intanto il gruppo aerospaziale italiano ha evidenziato una redditività gestionale in calo, ma anche giro d’affari sotto le attese e l’aumento dell’indebitamento. Spicca proprio la crescita dei debiti al 31 marzo 2012, aumentati di oltre 450 milioni di euro a 4,515 miliardi.
Per Saipem dividendi in aumento rispetto al 2010
L’ultima assemblea di Saipem si è tenuta sia in sede ordinaria che straordinaria: si sta parlando della celebre società per azioni che fa parte del gruppo Eni e che opera in prevalenza nel comparto petrolifero, la quale ha beneficiato dell’approvazione dei risultati di esercizio che sono stati siglati alla data dello scorso 31 dicembre (il bilancio del 2011 quindi) e del via libera alla distribuzione del dividendo. La cedola in questione era stata fissata da tempo in settanta centesimi di euro per ogni singola azione ordinaria, mentre i titoli azionari di risparmio presentano un ammontare di poco superiore, vale a dire settantatre centesimi di euro.
Azionisti Ima approvano bilancio 2011 e dividendo
Ima, la società per azioni che è celebre per la sua leadership a livello mondiale nel settore della produzione di macchine automatiche, ha conosciuto proprio nel corso della giornata di ieri le decisioni della propria assemblea degli azionisti: quest’ultima ha infatti fornito il proprio disco verde al bilancio dello scorso anno, deliberando allo stesso tempo la distribuzione di un dividendo piuttosto preciso e corposo, vale a dire un euro per ogni singolo titolo azionario. Bisogna anzitutto precisare che questo importo rappresenta un miglioramento importante rispetto a quello garantito 365 giorni fa, quando si distribuirono novanta centesimi di euro. Inoltre, il pagamento vero e proprio della cedola sarà garantito il 31 maggio del 2012, con il relativo stacco giusto tre giorni prima.
Cosa succede se l’Euro crolla
E se l’Euro crollasse? Se l’Unione si riducesse a pochi Stati mentre negli altri si ritorna alle monete precedenti, cosa succederebbe? Secondo uno studio Tedesco, le conseguenze sarebbero devastanti a livello mondiale.
L’Istituto per la ricerca economica mondiale di Amburgo (HWWI) con la società PWC di Francoforte ipotizza questo scenario ed arriva alla conclusione che le conseguenze di una spaccatura nell’Eurozona sarebbero devastanti prima di tutto per le esportazioni della Germania, e poi anche per tutti i Paesi in crisi che, secondo gli esperti, traggono ancora profitto dallo Stato Federale Tedesco. Ancora una volta si fa’ una distinzione netta tra i Paesi in crisi, considerati una zavorra per l’Euro fino a pochi mesi fa’, e la Germania, che sembra sempre guardare dall’alto la Moneta Unica.
Titolo STM consigliato da Goldman Sachs
Buone notizie per STM. La società si è infatti vista incrementare il giudizio sul proprio titolo da parte di Goldman Sachs, che ha elevato la raccomandazione da neutral a buy (cioè, comprare) e da parte di Citigroup, da sell a neutral. Due “promozioni” sul campo che hanno conferito un po’ di ossigeno alle azioni di una società che nel corso dell’ultimo mese ha perso circa il 30% della propria capitalizzazione, come principale conseguenza della deludente vicenda ad oggetto la joint venture Ericsson.
Attualmente, i titoli STM sono quotati “a sconto” di circa 15 punti percentuali rispetto all’indice europeo. I giudizi delle due banche d’affari non sono comunque portatori di grandissime novità in merito al target price, anzi. Goldman Sachs ha infatti abbassato l’obiettivo di prezzo da 7,50 euro a 6,30 euro. Citigroup ha proceduto in una simile scelta, contraendo tuttavia di minore significatività il target price, e portandolo da quota 4,60 euro a quota 4,30 euro.
Primi dati trimestrali RCS
L’amministratore delegato (uscente) di RCS MediaGroup, Antonello Perricone, ha dichiarato che nel corso del primo trimestre la raccolta pubblicitaria della società in Italia dovrebbe essersi collocata su soglie di sicuro miglioramento rispetto alla medi della concorrenza, con un margine operativo lordo che – nonostante il complessivo contesto di difficoltà nel quale va a operare l’azienda – non sarà molto divergente rispetto agli obiettivi precedentemente fissati per la prima parte dell’anno.