Settore auto: grandi manovre in casa General Motors

 Potrebbe essere quello della bancarotta il destino dell’ex-colosso automobilistico americano General Motors. I vertici della società, infatti, hanno oramai poche settimane di tempo per convincere la “task force” del settore auto, voluta negli USA dal Presidente Barack Obama, del fatto che il piano di rilancio dell’azienda è credibile, sostenibile, e capace di riportare la società di Detroit a generare utili. Ma secondo quanto riportato dal New York Times, il Governo USA appare già pronto a partire dal prossimo mese di giugno ad agevolare la General Motors a richiedere la protezione dai creditori avvalendosi del “Chapter 11” della Legge fallimentare americana, avviando quella che dalla stampa internazionale viene definita come una bancarotta “pilotata” e “chirurgica”. General Motors, schiacciata dai debiti, potrebbe con la bancarotta proseguire le proprie attività e tagliare i costi e le passività; dopodiché, nell’arco di qualche settimana, General Motors potrebbe emergere dalla bancarotta più snella ed efficiente senza non aver prima scorporato gli asset separando quelli buoni da quelli cattivi, ovverosia suddividendo l’attuale General Motors in una “bad company” ed in una “good company“.

Analisi Tecnica: Dow Jones Industrial Average nel medio periodo

 La situazione sui mercati Americani appare leggermente più contrastata rispetto agli indici Europei: sul Dow Jones Industrial Average daily si vede come i prezzi sono stati perfettamente contenuti tra i canali di prezzo verdi. Il rintracciamento degli ultimi due giorni di contrattazione innescato dal contatto con la parte alta del canale più inclinato ha contribuito all’inizio del conteggio ribassista per il Main Trend che ora prevede un’inversione confermata per Martedì nel migliore dei casi con target 7000 punti.
Dal conteggio ciclico emerge invece una possibile anomalia nei conteggi con al presenta di un ciclo superiore a 3 tempi che vede il prossimo minimo in formazione alla fine di Aprile: minimo che dovrà essere necessariamente più alto di quelli visti finìora per evitare nuovi affondi e la continuazione del mercato orso per buona parte del secondo semestre del 2009.

Analisi Tecnica: indici Americani al confronto

 La situazione grafica sull’indice Dow Jones è leggermente migliore di quella italiana: l’ultima candela weekly ha girato gli swing in positivo, creando massimo e minimo superiore alla precedente, e consolidando il livello posto a 6469.95 come forte supporto da non violare.
Certo manca ancora un target a 5725, ma i tempi ciclici richiamano un rimbalzo che sta prendendo forma e probabilmente rimanderà solo l’ulteriore discesa.
L’unico modo per scongiurare ribassi verso nuovi minimi, sembra essere quello di violare la resistenza dinamica passante per 7500 per poi raggiungere e consolidare i prezzi intorno all’area 8400 al di sopra della media mobile veloce.

Analisi Tecnica: indici americani a confronto

 Anche sugli indici americani avanza la possibile troncatura di un ciclo particolarmente importante: la conferma sta avendo luogo, e sarà ancora più attendibile con il superamento della fortissima resistenza posta a 9031.

Per quanto riguarda il prossimo supporto, l’area 8465 dovrebbe permettere il rimbalzo immediato delle quotazioni verso nuovi massimi di periodo, risultando un ottimo punto d’acquisto.
I battleplan del nuovo ciclo andrebbero tarati impostando un’ideale arco temporale di 64 giorni con partenza dal minimo del 21 Novembre.
Sull’indice italiano, il minimo definitivo sarebbe situato al 5 Dicembre, creando una compensazione temporale con il resto del mondo: quest’elemento va’ tenuto sempre a mente e gli indici mondiali vanno confrontati continuamente ad ogni sviluppo per definire possibili riallineamenti. Attualmente non vi è nulla di certo riguardo la tempistica a cui assisteremo, per cui i battleplan rimangono impostati rispettivamente a 64 e 60 giorni per l’indice americano e per quello italiano.
Per continuare con l’analisi sull’indice americano a time frame daily, si rileva una resistenza di basso valore passante per 8795, che se superata proietterà i prezzi verso 9031 prima e nuovi massimi relativi poi, con conseguente conferma del nuovo battleplan a 64 giorni.