Enel, nato il primo impianto in Italia per catturare la CO2

 Si trova presso la centrale termoelettrica Federico II di Brindisi il primo impianto pilota in Italia – e uno dei primi in Europa – per catturare e sequestrare l’anidride carbonica.

L’impianto rientra tra le attività integrate previste dall’accordo strategico siglato con Eni nel 2008. E’ un progetto fortemente innovativo tanto da permettere di trattare 10.000 metri cubi l’ora di fumi provenienti dalla centrale a carbone Federico II per separare 2,5 tonnellate l’ora di anidride carbonica (CO2) – uno dei principali gas effetto serra -, fino a raggiungere un massimo di 8.000 tonnellate l’anno. Un po’ come se si fosse trasportata sul posto un’enorme foresta: per avere un’idea dell’impatto sull’ambiente,infatti,  basterà pensare che si tratta della stessa quantità di CO2 che viene assorbita da circa 800 mila alberi, ovvero una foresta di dieci chilometri quadrati.

La Regione Lombardia si prepara a costruire nuove autostrade con un ciclo di seminari per gli esperti del settore

Si terrà oggi, giovedi 5 giugno, il quarto dei cinque incontri di “Innovazione e nuove infrastrutture autostradali: buone pratiche internazionali a confronto”, il ciclo di seminari per enti pubblici e operatori del settore che si svolge a Milano dal 15 maggio al 12 giugno 2008. Il seminario odierno tratterà il tema “Ambiente e paesaggio” e affronterà la questione dell’inserimento nel territorio di una nuova grande infrastruttura.

Gli interventi saranno curati da Umberto Regalia che si occuperà dell’introduzione, Flora Ruchat Roncati che tratterà l’argomento: “Autostrada A 16: una park way americana in Svizzera” e Tilman Latz che parlerà di “L’autostrada: un nuovo organismo indipendente nel territorio? Caratteristiche ed alternative ad una visione tradizionale delle infrastrutture urbane”.

Progetto ENI a Marghera: investimenti per le centrali

A pochi giorni dall’aver siglato un memorandum d’intesa con l’Egyptian Natural Gas Holding Company e con l’Egyptian Electricity Holding Compagny , Eni ha presentato ieri a Marghera il progetto ‘Master Plan’ della Raffineria di Venezia, un impegno volto al rilancio dell’area industriale di Porto Marghera. Eni intende rimodulare alcuni impianti che, grazie all’utilizzo di tecnologie più avanzate, modificheranno la produzione degli oli pesanti in prodotti di elevata qualità, ovvero kerosene e gasolio a bassissimo contenuto di zolfo. L’intervento consentira’ anche di rifornire il Triveneto in tempi piu’ rapidi, con maggiore sicurezza e minore impatto ambientale; vi saranno infatti 41 navi in meno all’anno (-19%) che arriveranno nella laguna di Venezia e 3.000 autobotti (-12%) in circolazione sulle strade locali oltre la diminuzione delle emissioni in atmosfera (-23% polveri e -11% di ossido di zolfo).