La nuova ottava di borsa non si apre nel migliore dei modi per il titolo Fiat, che a Piazza Affari è al momento il peggiore del listino milanese FTSE MIB con un ribasso dell’1,33% a 4,44 euro. A dare una spinta verso il basso alle azioni della casa automobilistica torinese è la conferma della view negativa di Citigroup sul titolo. Gli esperti della banca d’affari americana si chiedono come Fiat riuscirà davvero a ridurre il debito. Il pessimismo di Citi si traduce con un rating “sell” (vendere le azioni).
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In calo il prezzo del petrolio. Opec: a settembre nessun taglio
In calo il prezzo del petrolio. A New York, infatti, il future sul Light Crude è sceso a quota 71,14 dollari a barile mentre a
Nucleare in Italia nel 2018
I nostri tecnici – ha affermato l’amministratore delegato Fulvio Conti – stanno già lavorando per l’individuazione dei siti, alcuni dei quali sono già stati identificati.
Eurozona: giù vendite al dettaglio e prezzi alla produzione
Nella zona euro le vendite al dettaglio, relative allo scorso mese di febbraio 2009, sono scese oltre le aspettative con un -4% su base annua ed un -0,6% su base mensile. Il dato conferma la stagnazione dei consumi nel Vecchio Continente e un andamento dell’indice del costo della vita ampiamente sotto controllo.
Semaforo rosso nell’Eurozona anche per i prezzi alla produzione industriale, che ha febbraio hanno fatto registrare una contrazione che, secondo le rilevazioni di Eurostat, è stata dello 0,5%. In Italia, invece, il calo congiunturale è stato leggermente più ampio, e pari a -0,6%, mentre su base annua il dato nel nostro Paese segna un secco -2,8%.
Fiat sospende la cassa integrazione per 8mila dipendenti. Riparte la produzione
Finalmente una buona notizia dal mercato delle auto. La Fiat ha sospeso la cassa integrazione che aveva programmato per il mese di marzo per oltre 8 mila lavoratori. A spingere la Fiat al contrordine è stato il riavvio della produzione in seguito al massiccio ricorso agli incentivi auto varati dal governo. Aumentano gli ordini per le auto ecologiche e in particolare per la Grande Punto a metano che beneficia del contributo maggiore, di quella a benzina, di cui 3 modelli su 4 beneficiano degli incentivi statali, di quella diesel con tutti i modelli coperti dal contributo statale. Boom di ordini anche per le linee della Lancia Ypsilon, della MiTo e della Multipla.
FMI taglia ancora le stime di crescita. 2009, annus horribilis dell’economia mondiale
Nuovi tagli alle stime, annuncia il Fondo Monetario Internazionale. La crisi sta peggiorando, le condizioni economiche non migliorano, e l’FMI annuncia oggi un nuovo taglio
Giappone, Shirakawa: condizioni finanziarie sempre più aspre
Le condizioni finanziarie del Giappone? Sempre più aspre – e in tempi sempre più stretti. A confermarlo oggi è il governatore della banca del Giappone Masaaki Shirakawa. A dicembre la Boj ha tagliato il suo tasso chiave allo 0,10%. Inoltre, per aiutare le imprese a far fronte alla crisi, ha deciso di comprare temporaneamente commercial paper direttamente.
La Boj continuerà a fare del suo meglio come banca centrale per portare l’economia giapponese su un sentiero di crescita sostenibile con la stabilità dei prezzi
Come spiega il Governatore, l’economia mondiale rallenta rapidamente, e questo processo sta coinvolgendo anche i paesi emergenti, anche se si comportano ancora relativamente bene. In Giappone, però, l’economia si starebbe deteriorando, le spese di investimenti stanno diminuendo e consumi e produzione stanno rallentando. Il Paese, dunque, dovrà probabilmente affrontare condizioni ancora più dure. Staremo a vedere cosa accadrà al prossimo meeting di politica monetaria della Boj, il 21 e 22 gennaio.
Opec lascia la produzione di petrolio invariata
Con una decisione forse un pò a sorpresa l’Opec, riunito al Cairo, ha deciso di mantenere gli attuali livelli di produzione di petrolio, malgrado il calo vistoso dei prezzi avesse fatto pensare alla possibilità di una ulteriore riduzione nella produzione. L’obiettivo, infatti, dei paesi produttori sarebbe quella di assestare il prezzo del greggio intorno ai 75-80 $ al barile, ben lontano dai 54 della chiusura di Venerdi. La decisione è stata presa malgrado l’opposizione di alcuni paesi come il Venezuela e sopratutto Iran, che spingono invece per una riduzione di almeno un milione di barili al giorno. La decisione però potrebbe essere presa il prossimo mese, in occasione dell’assise prevista ad Algeri il 17 Dicembre. La riduzione di 1,5 milioni i barili decisa il 24 Ottobre scorso, infatti, è ritenuta insufficiente considerando come il prezzo del greggio abbia da quel momento continuato la sua inesorabile discesa. Ma sicuramente l’ultima voce in capitolo la varà il primo produttore al mondo, l’Arabia Saudita.
Per l’Iran il prezzo del petrolio deve tornare almeno a 70 dollari
I paesi dell’Opec hanno bisogno che il prezzo del greggio salga all’interno della forchetta 70-100 dollari al barile per riuscire a realizzare i propri progetti
Peggiora oltre le attese la produzione industriale in Germania ora si attendono col fiato sospeso i dati Usa
Il settore industriale tedesco ha mostrato una contrazione del 3,6% a settembre, un calo mensile superiore alle previsioni e il maggiore in quasi 14 anni,
Inizio settimana negativo per le Borse asiatiche, India ha perso il 29% da inizio anno
Barile a 134,70 dollari, euro scambiato a 1,563 dollari
Il barile Usa chiude con un aumento di 2,77 dollari le contrattazioni al Nymex, quotandosi a 134,70 dollari sui future di luglio. Il dollaro debole
Bimestre negativo per il settore automobilistico italiano. La Fiat preoccupata per lo sciopero dei Tir
Andamento negativo, nell’ultimo bimestre, per il mercato delle auto in Italia. Secondo l’amministratore delegato della Fiat, Sergio Marchionne, ad aggravare una situazione già strutturalmente debole,