Titoli di stato europei a rischio nullo nel 2012

 La corsa all’acquisto dei Bund tedeschi riflette un sentiment particolarmente incerto sui mercati finanziari. Gli investitori mondiali, non solo europei, stanno riversando enormi flussi di denaro nei titoli di stato che vengono considerati sicuri e senza rischio. Qualche anno fa era impossibile pensare ai titoli di stato di paesi sviluppati come asset rischiosi o addirittura a rischio default, anche se storicamente esistono numerosi casi di improvviso aumento del rischio-paese anche per gli stati sovrani percepiti come free-risk. Paesi come Grecia, Spagna, Portogallo, Irlanda e Italia alcuni anni fa avevano tutti rating invidiabili, mentre oggi sono praticamente tutti sull’orlo del precipizio.

Calcolo interessi legali 2012

 Secondo quanto stabilito dal Decreto ministeriale del 12 dicembre 2011 pubblicato nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana n. 291 del 15 dicembre 2011, dal 1° gennaio 2012 gli interessi legali salgono di un punto percentuale. L’aumento del tasso di interesse è dovuto all’incremento del tasso di inflazione e del rendimento medio dei titoli di stato con una durata non superiore ai 12 mesi. Dopo aver toccato un minimo storico nel 2010 all’1% (Dm Economia 4/12/2009) e l’aumento di mezzo punto percentuale nel corso del 2011 (Dm Economia 7/12/2010), a partire dal primo gennaio dell’anno in corso il valore del tasso di interesse legale è stato stabilito nella misura del 2,5%.

Josef Ackermann lascia la carica di ceo in Deutsche Bank

 Dopo dieci anni si è chiusa ufficialmente la carriera professionale di Josef Ackermann alla guida di Deutsche Bank, una delle più influenti e potenti banche del mondo. Ackermann ha passato il testimone ai due nuovi co-ceo Anshu Jain e Juergen Fitschen. Nella cerimonia d’addio, davanti a migliaia di soci, l’ormai ex ceo del colosso bancario tedesco non ha lesinato accuse contro alcuni paesi europei (ma senza fare nomi), reo colpevoli di aver aggravato la situazione della zona euro a causa dei loro scarsi progressi in tema di crescita economica.

S&P voleva destabilizzare l’Italia secondo Procura di Trani

 La Procura di Trani ha chiuso la prima tranche di indagini relativi al ruolo svolto dall’agenzia di rating Standard & Poor’s durante la fase di turbolenze sui mercati finanziari da maggio 2011 a gennaio 2012 con il focus chiaramente rivolto sull’Italia, che ha poi raggiunto il picco della crisi sul finire di novembre 2001 quando lo spread tra il Btp e il Bund schizzò clamorosamente a 575 punti base, ai massimi di sempre, scuotendo il paese sia dal punto di vista finanziario che politico (l’aggravarsi della crisi portò alle dimissioni di Silvio Berlusconi e all’arrivo del nuovo esecutivo tecnico guidato da Mario Monti).

Apple punta su tv e smartphone

 Tim Cook, ceo di Apple, ha dichiarato che a partire dalla prossima settimana la società americana hi-tech proporrà sul mercato nuovi prodotti straordinari. Cook ha dichiarato che “il futuro promette bene, soprattutto per gli smartphone” e ha aggiunto che ci sono “prodotti fantastici in arrivo”. Ma non finisce qui, perché la strategia di Apple è ormai da tempo a 360 gradi: dalle parole di Cook sembra esserci la possibilità di una più stretta collaborazione con il re dei social network Facebook. Il modo in cui Cook intende fare business in Apple segue le orme del suo predecessore, il grande Steve Jobs.

Alleanza strategica Rockefeller-Rothschild negli USA

 Le due più grandi dinastie bancarie del mondo, con una storia nel mondo finanziario ultracentenaria, hanno deciso di unirsi in una partnership strategica per sbarcare sul mercato americano. Il fondo di investimento Rit Capital Partners, guidato da Lord Jacob Rothschild, ha annunciato l’acquisizione del 37% del capitale del gruppo di consulenza e gestione fondi della famiglia Rockefeller. Non si conosce ancora il controvalore dell’operazione, ma non dovrebbe essere inferiore ai 100 milioni di sterline. Attraverso questa alleanza si punta alla creazione di nuovi fondi di investimento e all’acquisizione congiunta di società di gestione fondi.

Telecom Italia esce dall’indice Eurostoxx50

 Il titolo Telecom Italia continua a soffrire molto in borsa, anche se ieri ha chiuso in rialzo dell’1,13% a 0,6695 euro. Proprio nella seduta di ieri, molto negativa per i mercati finanziari europei, il titolo del gruppo di telecomunicazioni italiano guidato da Franco Bernabè ha toccato il minimo più basso degli ultimi tre anni a 0,658 euro. La continua discesa di Telecom Italia in borsa è dovuta sia all’eccessivo indebitamento che il gruppo ha in una fase molto delicata a livello europeo in tema di debito e deficit sia per la forte concorrenza dei competitor.

Rischio disintegrazione finanziaria in Europa secondo la Commissione UE

 Bruxelles alza la voce nella giornata in cui lo spread spagnolo segna nuovi massimi storici e l’asta dei Btp evidenzia rendimenti in forte crescita con una domanda flop. La Commissione UE lancia l’allarme sulle banche e chiede che venga al più presto spezzato il legame tra le banche e il debito sovrano degli stati nazionali membri dell’unione monetaria europea. Secondo gli esponenti della Commissione UE c’è il serio rischio di una “disintegrazione finanziaria” nel vecchio continente. Da Bruxelles arrivano anche dei rimproveri a Spagna e Francia, in quanto hanno finora fatto poco in tema di indebitamento e fisco.

Spread Spagna ai massimi storici

 La crisi del debito spagnolo inizia ad assumere contorni molto preoccupanti. Stamattina lo spread Bonos-Bund è volato a 533 punti base, che equivale ad un rendimento del decennale spagnolo del 6,65%. Siamo ormai vicini alla soglia limite del 7%, che se sarà sfondata potrebbe impedire a Madrid di continuare a finanziarsi sui mercati finanziari in modo sostenibile nel breve-medio periodo. Gli investitori sono sempre più concentrati sul paese iberico, dopo aver già decretato il proprio giudizio sulla Grecia (praticamente fallita e vicina all’uscita dall’euro), Irlanda e Portogallo (che hanno richiesto gli aiuti finanziari del fondo salva-stati Efsf).

Titolo Facebook scende sotto 29$ al Nasdaq

 Non si ferma la discesa del titolo Facebook in borsa. Dal giorno della quotazione sulla piattaforma tecnologica Nasdaq, avvenuta venerdì 18 maggio 2012, il colosso dei social network ha perso continuamente terreno in un clima di forti polemiche per la gestione del collocamento che ha portato le autorità di controllo di borsa americane ad effettuare controlli approfonditi sull’Ipo della società di Menlo Park. Ieri il titolo ha chiuso con una perdita del 9,62% a 28,84 dollari per azione. Rispetto al prezzo dell’Ipo, cioè 38 dollari, il valore delle azioni Facebook è sceso del 32% circa nel giro di 7 sedute di borsa.

Exor prepara investimenti fino a un miliardo di euro

 Exor, holding della famiglia Agnelli che controlla il gruppo Fiat, è pronta a mettere sul tavolo nuove risorse per investimenti per una cifra compresa tra i 500 milioni e un miliardo di euro. Ieri l’assemblea degli azionisti ha approvato il bilancio 2011, terminato con un utile netto di 58,7 milioni di euro e con un monte-dividendi da 80 milioni di euro. Exor guarda con interesse sia al mercato europeo che nelle Americhe, dopo che l’operazione Formula Uno non è andata a buon fine in quanto ritenuta eccessivamente onerosa.

Rating Stm tagliato da Fitch a BBB+

 STMicroelectronics, colosso italo-francese attivo nel settore dei semiconduttori, è stato bocciato oggi dall’agenzia di rating Fitch. Tuttavia, il downgrade subito non sta impattando negativamente sull’andamento del titolo alla borsa di Milano, dove le azioni Stm stanno guadagnando il 2,76% a 4,178 euro quotando proprio sui massimi di giornata. Fitch ha deciso di tagliare il rating di lungo periodo del gruppo italo-francese, quotato anche a Wall Street, abbassando il giudizio a “BBB+” da “A-“. L’outlook per i prossimi trimestri è stabile ciò vuol dire che per ora viene esclusa l’ipotesi di un nuovo taglio del rating.

Crollo BPM in borsa dopo arresto Ponzellini

 Il titolo Banca Popolare di Milano, codice di borsa BPM, sta perdendo il 10% a Piazza Affari dopo essere stato anche sospeso dalle contrattazioni per eccesso di ribasso. Attualmente il titolo quota a 0,3 euro, ma ha toccato anche un minimo intraday a 0,294 euro. Il crollo del titolo è dovuto alla notizia dell’arresto di Massimo Ponzellini, ex presidente del gruppo bancario milanese. Ponzellini è finito agli arresti domiciliari, insieme al suo ex collaboratore Antonio Cannalire, nell’ambito dell’inchiesta su un finanziamento sospetto da 148 milioni di euro alla società Atlantis di Francesco Corallo.

Emissione bond in yuan verso record 2012

 Le obbligazioni denominate in yuan cinesi continuano a riscuotere grande interesse tra gli investitori. A Hong Kong è boom per le “dim sum bond”, cioè le obbligazioni che Pechino ha intenzione di collocare sulla piazza finanziaria di Hong Kong, direttamente o attraverso istituzioni controllate. Secondo indiscrezioni provenienti dalla stampa locale, sarebbe al vaglio l’idea di emettere un bond celebrativo del 15-esimo anniversario della riunificazione della città-stato di Hong Kong alla Cina, avvenuta il 1 luglio 1997. Inoltre la Cina ha intenzione di allungare la curva dei rendimenti, in quanto finora le scadenze non superano quasi mai i dieci anni.