Facebook, investitori temono crisi Meta

Wall Street giovedì è stata davvero inclemente con Facebook, o meglio Meta la società di riferimento: si chiama così ora la compagnia di Mark Zuckerberg. Il titolo è riuscito a perdere il 26,4%: un vero e proprio tonfo che corrisponde a una forte perdita di miliardi di dollari per la società. Perché è successo?

Facebook, Antitrust lo multa per 7 milioni

Ancora guai per Facebook da parte dell’Antitrust: il colosso dei social network è stato multato per 7 milioni di euro a causa dell’incapacità di ottemperare alla diffida di rimuovere la pratica scorretta sull’utilizzo dei dati degli utenti. Una multa che forse poteva essere evitata con un po’ di scaltrezza.

Ipo Facebook inferiore alle stime di Wall Street

 Cresce sempre di più l’attesa per la quotazione di Facebook in borsa. Il social network lanciato nel 2004 da Mark Zuckerberg (allora poco più che ventenne) e altri compagni di college, inizialmente progettato solo per gli studenti dell’Università di Harvard, continua nel suo percorso di avvicinamento al gotha della finanza mondiale. Lo scorso primo febbraio ha iniziato a presentare i documenti alla SEC per la quotazione al Nasdaq (simbolo: FB). L’Ipo dovrebbe avere inizio il 18 maggio prossimo, mentre lunedì prenderà il via il roadshow di presentazione agli investitori mondiali.

Facebook sbarca al Nasdaq il 18 maggio 2012

 Ormai manca soltanto l’ufficialità, ma praticamente tutte le agenzie di stampa stanno battendo la notizia relativa al giorno del debutto in borsa del social network più famoso al mondo. Facebook dovrebbe sbarcare al Nasdaq il prossimo 18 maggio 2012, dopo un roadshow di 8-9 giorni che dovrebbe iniziare lunedì prossimo e coinvolgere in prima persona il fondatore dell’azienda Mark Zuckerberg. Tuttavia, secondo quanto affermato dall’edizione online del Wall Street Journal, le scadenze potrebbero ancora slittare di uno o due giorni. Il percorso di avvicinamento alla borsa dei titoli tecnologici Nasdaq sembra ormai al punto d’arrivo.

Dada approva i risultati finanziari del 2011

 Tra i tanti bilanci del 2011 che sono stati approvati in questi ultimi giorni, merita sicuramente un cenno quello di Dada, la società per azioni fiorentina che è celebre per i suoi servizi di registrazione sul web: in effetti, la compagnia è stata protagonista di un 2011 in cui il portafoglio di attività finanziarie è stato sostanzialmente razionalizzato, grazie soprattutto a una operazione specifica, vale a dire la vendita del segmento Dada.net. In quest’ultimo caso si è cercato, in particolare, di focalizzare l’attenzione sui servizi maggiormente professionali. Il gruppo toscano beneficia quindi di un nuovo assetto industriale e dal punto di vista organizzativo, tanto che il suo indebitamento finanziario consolidato si è già ridotto in misura piuttosto considerevole.

eBay batte le previsioni con super utili

 Stando a quanto affermato dalla stessa compagnia titolare del portale d’aste online più importante del mondo, grazie alla vendita di Skype e dell’incremento del business della divisione di pagamenti elettronici Paypal, gli utili di eBay hanno toccato quota 60 centesimi per azione, contro una media delle previsioni degli analisti pari a 57 centesimi: risultati che hanno permesso alla società di superare le stime, e di avviare il 2012 con il giusto passo. 

Per quanto concerne l’ultimo trimestre del 2011, la società ha invece affermato di aver riportato profitti netti pari a 1,98 miliardi di dollari, ovvero 1,51 dollari per azione, contro i 559 milioni di euro, o 42 centesimi per azione, che eBay aveva conseguito nello stesso periodo dello scorso anno. Escludendo le voci straordinarie, l’utile è stato pari a 789 milioni di dollari, pari a 60 centesimi per azione, con un business cresciuto del 35% a 3,38 miliardi di euro, contro previsioni di 3,32 miliardi di dollari.

Google Tv accoglie LG e Samsung Electronics

 Lg Electronics, Samsung e MediaTek Incorporated sono le tre compagnie attive in campo elettronico che andranno a raggiungere Google in una coalizione piuttosto ambiziosa: l’intento è quello di cominciare a svelare nuovi prodotti relativi ad internet e alla televisione nel corso del Consumer Electronics Show che si terrà la prossima settimana a Las Vegas. Google Tv, introdotta in ambito commerciale da poco meno di due anni, può beneficiare del supporto anche del Marvell Technology Group e di Sony Corporation, ragione per la quale si può parlare di un vero e proprio colosso per quel che riguarda tale settore. Che mercato avranno questi nuovi prodotti?

Yahoo potrebbe ridurre la propria partecipazione in Alibaba

 I fari tornano ad accendersi in tutta la loro potenza su Yahoo: la celebre compagnia di Sunnyvale sta infatti considerando con la massima attenzione di ridimensionare la propria partecipazione in Alibaba Group dal 40 al 15%, come è emerso dalle ultime indiscrezioni. Il board americano ha infatti previsto per la giornata odierna un meeting in cui verrà discussa proprio questa specifica transazione, con l’accordo che valuta gli assets asiatici circa quattordici dollari per ogni singolo titolo azionario, vale a dire oltre 17 miliardi di dollari. Tra l’altro, la stessa Yahoo potrebbe anche vendere la sua intera quota che attualmente è detenuta nella divisione giapponese.

Twitter e Gilt si oppongono ai nuovi limiti della Sec

 Twitter e Gilt Groupe sono le due principali startup del web di una lunga lista che stanno facendo pressione sul Congresso americano per far passare una legislazione relativa alle regole finanziarie di queste stesse compagnie: come hanno spiegato i due ad delle società, Dick Costolo e Kevin Ryan, la loro opposizione ai nuovi limiti imposti dalla Sec (Securities and Exchange Commission) sarà fortissima, visto che viene di fatto imposto a chi beneficia di oltre cinquecento azionisti di rivelare tutti i dati economici dell’azienda. Il gruppo in questione è convinto che questo numero sia restrittivo e che limiti di fatto la creazione di posti di lavoro in territorio americano, una presa di posizione che emerge chiaramente dalla lettera delle startup al Congresso stesso.