La manovra finanziaria del governo Monti

 La presentazione ufficiale è finalmente avvenuta, gli italiani conoscono il contenuto della nuova manovra finanziaria, la prima del governo Monti. Lo stesso premier ha voluto però parlare più propriamente di un decreto, il quale sarà caratterizzato da due elementi principali, il rigore e l’equità. L’importo complessivo del pacchetto di misure ammonta a ventiquattro miliardi di euro: che cosa è stato stabilito di preciso? Anzitutto, si può partire con i costi della politica: il presidente del Consiglio ha affermato che il suo compenso per questo ruolo non sarà incassato, ma soprattutto si è parlato della riduzione delle giunte provinciali.

La Corea del Sud ritocca l’outlook economico del 2012

 Il governo della Corea del Sud sta considerando seriamente di ridurre le proprie previsioni economiche di crescita: il nuovo valore in questione dovrebbe aggirarsi attorno ai quattro punti percentuali per quel che concerne l’intero 2012, un taglio che si è reso necessario a causa dell’inasprimento della crisi finanziaria dell’eurozona e dei suoi possibili rischi di contagio. Seul è dunque realista da questo punto di vista e con tutta probabilità annuncerà le nuove stime in una presentazione ufficiale prevista per il prossimo 12 dicembre. In effetti, non bisogna dimenticare che i coreani dipendono strettamente da molte nazioni europee per quel che concerne le esportazioni, le quali rappresentano ben la metà dell’intera economia nazionale.

In Svezia l’indebitamento non fa più paura

 La Svezia sta riuscendo in un’impresa davvero unica dal punto di vista finanziario: in effetti, il governo di Stoccolma è in procinto di abbassare il costo del proprio indebitamento a livelli molto simili a quelli della Germania. La principale economia scandinava si è infatti posta un obiettivo ben preciso da questo punto di vista, vale a dire il taglio del deficit a un valore più basso di quello della media europea, oltre ovviamente a un rafforzamento deciso della disciplina relativa al proprio sistema bancario. Visto che tutti guardano all’eurozona come la principale fonte del contagio, l’area nordica si vuole presentare invece come un porto sicuro in cui approdare, una visione condivisa da molti analisti finanziari.

L’Ungheria alla ricerca di nuova assistenza finanziaria

 Il governo ungherese potrebbe anche decidere di modificare la propria posizione sulle regole del Fondo Monetario Internazionale in cambio di un nuovo aiuto finanziario: l’indiscrezione giunge direttamente da due banche di livello internazionale, vale a dire Barckays e Goldman Sachs. Giusto una settimana fa, il premier Viktor Orban aveva abbandonato la sua politica di contrasto nei confronti dell’organismo di Washington, cercando aiuti sostanziosi dopo che l’agenzia di rating Standard & Poor’s aveva declassato il debito magiaro al grado “junk”, vale a dire “spazzatura”. L’introduzione di tasse di emergenza e un nuovo piano immobiliare potrebbero essere le due misure più importanti in tal senso.

Portogallo: il 2012 sarà un anno complicato

 Con una economia che sta fronteggiando una grave recessione, il premier portoghese Pedro Passos Coelho continuerà a lottare strenuamente per evitare il caos finanziario che ha contraddistinto anche il nostro paese nelle ultime settimane: il primo ministro lusitano deve infatti venire incontro alle principali richieste e obiettivi che sono giunti dall’Unione Europea e dal Fondo Monetario Internazionale e che sono racchiusi idealmente nel programma di salvataggio da 78 miliardi di euro. In pratica, l’intento principale è quello di implementare nel corso del prossimo anno quello che viene definito senza mezzi termini il budget “più difficile” di cui si abbia memoria, con il buco economico che potrebbe essere riempito dai licenziamenti dei dipendenti statali e con ulteriori tagli ai loro stipendi.

Legge di Stabilità: la norma sui distretti turistici

 La Legge di Stabilità per il 2012 va analizzata nel dettaglio per comprenderne la portata delle novità e i vari settori che sono coinvolti: uno di questi è quello turistico, con l’articolo 17 che si riferisce direttamente ai relativi distretti. Come recita espressamente il testo in questione, all’articolo 3, comma 5, del Decreto 70 del 2011 (il cosiddetto “Decreto Sviluppo”) deve essere aggiunto un periodo specifico: Il relativo procedimento si intende concluso favorevolmente per gli interessati se l’amministrazione competente non comunica all’interessato, nel termine di novanta giorni dall’avvio del procedimento, il provvedimento di diniego. La norma in questione non è altro che una delle ultime proposte del Ministero del Turismo, il quale non è stato preso in considerazione e conseguentemente eliminato dal nuovo governo Monti.

Ubs: i licenziamenti stanno diventando di moda

 Purtroppo sembra che l’unica alternativa a disposizione degli istituti di credito internazionali contro la crisi sia quella del licenziamento: dopo il turno di Citigroup e Credit Suisse, ora tocca a Ubs Ag dominare le cronache finanziarie. In effetti, la principale banca di tutta la Svizzera è seriamente intenzionata a conseguire un Roe (Return On Equity) che sia compreso tra il 12 e il 17% a partire dal 2013, un obiettivo piuttosto ambizioso che deve comunque essere associato anche a una gestione finanziaria sana. L’istituto di Zurigo è anche pronto a pagare un dividendo pari a dieci centesimi negli ultimi giorni di questo 2011, il primo versamento in denaro cash da tempi in cui la crisi economica era soltanto agli albori, dunque un evento molto importante.

Cresce il Pil della Russia grazie ai consumi interni

 La crescita economica della Russia dovrebbe subire una probabile accelerazione nel corso del terzo trimestre di quest’anno: l’incremento in questione non sarebbe uno tra tanti, ma qualcosa di più importante, visto che si tratterebbe della prima volta dal 2010 che le compagnie fanno segnare una crescita dei loro investimenti e che i prestiti bancari sostengono le spese per i principali consumi. Entrando maggiormente nel dettaglio statistico, c’è da dire che il prodotto interno lordo della vasta nazione europea subirà un rialzo di cinque punti percentuali rispetto allo stesso periodo di un anno fa. Un ritmo di questo tipo non veniva messo a segno dal secondo trimestre del 2010. Le stime verranno rese note nel corso della giornata odierna o al massimo domani.

Ue, a dicembre prenderà forma il fondo di salvataggio

 I ministri finanziari europei sono pronti ad avviare l’ormai celebre fondo di salvataggio già a partire dal prossimo mese di dicembre: l’intento è soprattutto quello di venire incontro a Italia e Grecia e alla loro crisi del debito. In particolare, ad Atene è stato espressamente richiesto di fornire un’accettazione scritta dei termini del sostegno finanziario, in modo da ottenere una linea di prestito da otto miliardi di euro entro la fine di questo mese, mentre il nostro paese deve dimostrare che le promesse scritte nella lettera di intenti possono diventare anche realtà concrete.

L’Irlanda programma un’austerity da 12,4 miliardi di euro

 Si parla moltissimo di Grecia in questi giorni, dimenticando un altro membro dell’eurozona che non se la passa certo meglio: si tratta dell’Irlanda, paese che ha programmato delle misure di austerity da ben 12,4 miliardi di euro relative ai prossimi quattro anni, insieme a un programma fiscale che possa ridurre in maniera adeguata il deficit e isolare Dublino dal contagio ellenico. Il Medium-Term Fiscal Statement del ministro delle Finanze Michael Noonan ha dei termini ben precisi dal punto di vista temporale, visto che include un aggiustamento del debito nel 2012 per un importo totale di 3,8 miliardi, oltre a un taglio delle previsioni di crescita sempre per il prossimo anno che sarà compreso tra l’1,6 e il 2,5%.

Il Giappone acquisirà nuovi bond dell’Efsf

 Tokyo e Bruxelles non sono state mai così vicine, gli svariati chilometri che separano le due capitali sono praticamente cancellati dalle necessità finanziarie di questi ultimi tempi: in effetti, come è stato confermato da alcuni dirigenti del Ministero delle Finanze del Giappone, la nazione asiatica è pronta ad acquisire una nuova serie di titoli obbligazionari relativi all’European Financial Stability Facility (il meccanismo meglio noto come “fondo salva-stati”), anche se in questa occasione non dovrebbe essere mantenuto il medesimo tasso utilizzato in precedenza. Il dicastero in questione ha fatto sapere di aver raggiunto un importante accordo con Klaus Regling, il direttore esecutivo del fondo, col risultato che i bond in questione godranno quindi di una sorte importante.

Fmi, la partecipazione all’Efsf non è impossibile

 Il cosiddetto “fondo salva-stati” (noto anche come European Financial Stability Facility) sta tentando di potenziare il proprio raggio di intervento, magari accompagnandosi ad altri strumenti e veicoli: uno di questi è lo Spiv (un veicolo speciale di investimento), del quale potrebbe far parte persino il Fondo Monetario Internazionale. L’indiscrezione è giunta direttamente da alcuni funzionari dell’area dell’euro, i quali si sono detti alquanto possibilisti. L’organo sorto a Bretton Woods ha comunque soltanto ipotizzato questa sua partecipazione, ma finora non vi è ancora una decisione ufficiale e precisa, tutto dipenderà dalle varie misure che saranno adottate.

Standard & Poor’s bacchetta anche la Slovenia

 Il lavoro di Standard & Poor’s prosegue indefesso: l’agenzia americana di rating può essere paragonata a Sanson e Mastro Titta, i boia della Rivoluzione Francese e della Roma ottocentesca, instancabili nell’utilizzare la scure. Quest’ultima è sempre più affilata e l’ultima “esecuzione” ha riguardato la Slovenia, stato membro dell’eurozona dal 2007: il debito sovrano di breve e lungo termine della nazione balcanica è stato infatti declassato da AA ad AA-, nonostante l’outlook sia rimasto stabile, a causa soprattutto della critica posizione fiscale del paese. Questa riduzione del giudizio dell’agenzia riflette inevitabilmente il deterioramento sloveno dal punto di vista economico, un declino cominciato nel 2008 a seguito della crisi globale; in aggiunta, il governo di Lubiana non ha finora presentato una strategia o un piano credibile per quel che concerne il consolidamento finanziario, come riconosciuto da diversi analisti ed economisti.

Dexia: l’Ue valuta la compatibilità del salvataggio

 Dexia sta facendo tribolare parecchio i risparmiatori e la sua situazione è sempre più critica: qualche spiraglio per la banca franco-belga lo si intravede grazie soprattutto a Bruxelles, visto che la Commissione Europea si è decisa ad acconsentire alla nazionalizzazione della filiale del Belgio, il secondo istituto di credito di tutto il paese. Volendo essere ancora più precisi, questa nazionalizzazione sarà soltanto a carattere temporaneo, ma quali vantaggi potrà apportare? L’intento dell’Ue è sostanzialmente quello di preservare nel miglior modo possibile la stabilità del sistema finanziario, dunque questa operazione era ormai divenuta necessaria a causa degli ultimi sviluppi della vicenda.