Il riso come l’oro

Continua la corsa dei prezzi delle materie prime: questa volta tocca al riso, il cui costo da un anno a questa parte è aumentato del 70% arrivando alla cifra record di 24,82 dollari. Le impennate sono dovute principalmente allo stop nelle esportazioni messo in atto da molti paesi produttori, come Cina, India e Vietnam.

Tra i fattori che ne influenzano l’incremento del prezzo non è da trascurare il fattore speculazione, realizzato tramite i futures che permettono di investire sulle commodities agricole. Il riso rappresenta un alimento fondamentale per molte persone e sfama più di 2,5 miliardi di persone.


Il Vietnam ha ridotto le proprie esportazioni di riso del 10%, Cambogia ed India che invece hanno deciso la sospensione dell’export, così come ha scelto do fare ultimamente anche il Brasile. La Cina ha stabilito un aumento dei prezzi pagati agli agricoltori così da intervenire sull’inflazione interna.

Di conseguenza si sono già registrati dei disordini nei paesi dove il riso costituisce uno dei pochi alimenti alla portata di tutti. Ma anche nei paesi più industrializzati si cominciano a prendere provvedimenti: negli Stati Uniti la catena Wal Mart ha posto un limite all’acquisto di riso, a quattro confezioni a persona.

C’è grande attenzione alla situazione anche in Italia, primo produttore di riso i Europa con 220 mila ettari coltivati.

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