Si sgonfiano i prezzi delle commodities agricole: scendono granturco, grano, soia e riso

 Se a fine maggio la preoccupazione per il prezzo delle più importanti commodities agricole era davvero alta, in questi ultimi giorni l’allarme sta rientrando. Rispetto ai massimi di maggio il prezzo del granturco è sceso del 35%, quello della soia del 28%, quello del grano intorno al 20%. In discesa anche il riso che ha fatto segnare un -22%. Significativo inoltre il fatto che le i maggiori ribassi sono stati registrati nelle ultime due settimane tanto che negli ultimi cinque giorni di contrattazioni il calo è stato in media dell’11%.

Prezzo riso e mais sono aumentati nel 2008 di più del 100%

La crisi finanziaria non si ferma ad innalzare in maniera inverosimile il prezzo del petrolio, ma spinge al massimo storico anche le quotazioni di soia e mais che rappresentano la principale fonte per l’alimentazione degli animali negli allevamenti. A loro volta aumentano i prezzi di latte e carne. Il mais costa 7,95 dollari a bushel (quasi 19 centesimi di euro al chilo) e la soia 15,69 dollari a bushel. Aumenta anche il grano con prezzi che hanno toccato 9,92 dollari a bushel (quasi 24 centesimi di euro al chilo). Questo secondo quanto rilevato da Coldiretti, secondo la quale:

Occorre investire nella produzione agricola per dare stabilita’ ai mercati e garantire la sicurezza degli approvvigionamenti nelle diverse realta’ del pianeta, dove le politiche di mercato devono valorizzare prima di tutto le produzioni locali per essere meno dipendenti dalle esportazioni.

Tra l’altro il maltempo e le calamita’ hanno ridimensionato le previsioni di un aumento dei raccolti mondiali di prodotti agricoli di base necessari per far fronte alla accresciuta domanda dei paesi emergenti come Cina ed India provocando un aumento dei prezzi che sono destinati a rimanere alti nei prossimi mesi.

Il riso come l’oro

Continua la corsa dei prezzi delle materie prime: questa volta tocca al riso, il cui costo da un anno a questa parte è aumentato del 70% arrivando alla cifra record di 24,82 dollari. Le impennate sono dovute principalmente allo stop nelle esportazioni messo in atto da molti paesi produttori, come Cina, India e Vietnam.

Tra i fattori che ne influenzano l’incremento del prezzo non è da trascurare il fattore speculazione, realizzato tramite i futures che permettono di investire sulle commodities agricole. Il riso rappresenta un alimento fondamentale per molte persone e sfama più di 2,5 miliardi di persone.

Commodities, non solo oro, petrolio e grano

Quando si parla di commodities e di investimenti in materie prime è inevitabile pensare subito a oro, petrolio e grano. Ma non esistono solo queste e non sono solo metalli preziosi, cereali e greggio a salire di prezzo.

Il cacao ad esempio: nel primo trimestre del 2008 il consumo è aumentato del 4,7% e la quotazione ha raggiunto valori da record. Il cacao fa parte dei coloniali, con caffè, cotone e zucchero, quotati al NYBOT (New York Board of Trade). Il cacao in particolare da inizio anno ha subito un rialzo del 20% fino a toccare a febbraio il nuovo record storico di 2.467 dollari a tonnellata.

Le previsioni per il resto del 2008 sono di maggiore stabilità, ma i rialzi sono sempre dietro l’angolo. Per investire sul cacao esistono certificati che permettono di replicare l’andamento del sottostante (Abn Amro ad esempio) ma un rischio va calcolato: il rischio di cambio perchè i future sul cacao sono calcolati in sterline.