Coldiretti stima i danni economici degli scioperi dei camion

 Tir e camion di tutta Italia sono rimasti bloccati ai caselli autostradali per ben due giorni, uno sciopero e una protesta che hanno letteralmente paralizzato il paese, mettendolo in ginocchio da diversi punti di vista: in effetti, una delle conseguenze di questo evento poteva essere facilmente intuito, i danni economici dello sciopero cominciano già a farsi sentire. La Coldiretti ha stimato le perdite finanziarie del mancato trasporto di merci e prodotti agricoli, un tipico compito dei camionisti. Nello specifico, si tratta di oltre cinquanta milioni di euro in cibi e alimenti che sono andati persi o che rischiano la deperibilità a causa della mancata conservazione. Latte, frutta e verdura sono i beni maggiormente minacciati, con le aziende agricole del nostro paese che possono cominciare a preoccuparsi del fatto che essi non raggiungeranno gli esercizi commerciali e i negozi.

Il caldo impone un anticipo della tradizionale vendemmia

 Il clima estivo del nostro paese è tradizionalmente piuttosto caldo, ma in questo 2011 ha passato i limiti, se è vero come è vero che anche alcuni appuntamenti agricoli hanno subito delle modifiche importanti: si tratta della vendemmia, evento tipicamente autunnale, che invece in tale occasione verrà anticipata di quindici giorni rispetto a quanto avvenuto soltanto un anno fa, così come rilevato in maniera puntuale dalla Coldiretti. Che cosa vuol dire tutto questo? Le temperature di questi giorni sono quelle più indicate per far crescere le uve sia dal punto di vista qualitativo che da quello quantitativo, quindi la produzione deve necessariamente subire questo spostamento temporale.

Mercato ortofrutticolo in crisi profonda

 L’ortofrutta non si sta certo segnalando come il settore commerciale più proficuo di questo momento, anzi: secondo quanto stimato dalla Coldiretti, gli acquisti di frutta e verdura sono sensibilmente calati nel corso dell’ultimo decennio, con dei picchi pericolosi proprio in quest’ultimo anno. Il motivo è presto detto, una serie di fattori (l’eccesso di produzione, il rincaro dei prezzi nei supermercati e la psicosi relativa al batterio Escherichia Coli) hanno allontanato sempre più famiglie italiane da prodotti alimentari così salutari. Nel dettaglio, gli acquisti in questione ammontavano a 450 chilogrammi nel 2001, mentre oggi la cifra si aggira attorno ai 350, il che equivale a un calo complessivo di ben ventidue punti percentuali.

Istat: 8 milioni di poveri, ecco come sfamarli

 L’Istat, Istituto Nazionale di Statistica, con un Rapporto ha rilevato come nel nostro Paese ci siano ben 8 milioni di persone che vivono al di sotto della soglia di povertà relativa, il che significa che ogni giorno possono esserci difficoltà nel preparare a tavola il pranzo e la cena. Ma basterebbe poco per assicurare a queste persone una tavola degnamente imbandita.

Il Made in Italy trionfa all’estero grazie al parmigiano

 Due vanti della nostra tradizione alimentare, vale a dire il Parmigiano Reggiano e il Grana Padano, vengono sempre più apprezzati anche all’estero: la conferma è giunta direttamente dalla Coldiretti, la quale ha analizzato la situazione economica di queste esportazioni, concludendo che il Made in Italy è ben trainato proprio dai formaggi in questione. I dati si riferiscono allo scorso mese di gennaio, quando le esportazioni sono risultate in aumento di ben 33 punti percentuali, un rialzo davvero eccezionale.