Dopo la richiesta di aiuti finanziari della Spagna all’UE per ricapitalizzare le banche, la speculazione internazionale ha cambiato velocemente obiettivo spostando la propria attenzione su quella che al momento appare come la prossima probabile vittima della crisi dei debiti sovrani, cioè l’Italia. In realtà, Madrid resta ancora sotto pressione con il rendimento del decennale salito oggi al 6,7% ma la tensione non si placa nemmeno sui Btp, visto che il rendimento del titolo decennale italiano è balzato fino al 6,2%.
Salini chiede revoca cda Impregilo nominato da Gavio
Salini ha replicato all’esposto presentato da Igli (gruppo Gavio) alla Consob relativamente al prospetto informativo presentato dallo stesso costruttore romano per la procedura di sollecitazione delle deleghe di voto in vista dell’assemblea di Impregilo del 12 luglio. Salini ha sottolineato, replicando in una nota, che non si trova in conflitto di interesse. Salini ha dichiarato di non essere in possesso di una copia di tale esposto e di aver appreso la notizia soltanto dalle agenzie di stampa. Il costruttore capitolino “si riserva pertanto ogni ulteriore valutazione e replica”.
Richiesta di rinvio a giudizio per Telecom Italia
La procura di Milano ha chiesto il rinvio a giudizio per Telecom Italia, sulla base di quanto stabilito dalla legge 231 per la responsabilità degli enti, e per l’ex amministratore delegato Riccardo Ruggiero. La richiesta coinvolge altresì l’ex direttore operativo Massimo Castelli, e l’ex responsabile marketing Luca Luciani (in precedenza, anche amministratore delegato di Tim Brasil).
L’inchiesta è stata chiusa il 20 aprile scorso, e contesta i reati di truffa aggravata, ostacolo all’autorità di vigilanza e false comunicazioni sociali. La conclusione è stata formalizzata con la richiesta di rinvio a giudizio, con il procuratore aggiunto Alfredo Robledo che ha mandato gli atti al giudice affinchè ne disponga il giudizio, coinvolgendo formalmente gli ex manager, invischiati nell’affare ben noto delle cosiddette “sim false”.
Via libera Fonsai a Unipol
Il consiglio di amministrazione di Fonsai ha analizzato la proposta ricevuta da Unipol, deliberando – a maggioranza – la propria disponibilità a procedere all’operazione di integrazione sulla base della partecipazione degli attuali soci ordinaria di Fondiaria Sai, diversi da Premafin, pari al 27,45 per cento del capitale ordinario.
La decisione è stata presa in ugual modo da, Milano Assicurazioni controllata di Fonsai, sulla base della partecipazione minima dei soci ordinari di minoranza di Milano Assicurazioni, pari al 10,7 per cento del capitale ordinario. Nella nota con la quale è stata formalizzata la decisione si legge che la stessa “si fonda sul presupposto essenziale che venga definito da Unipol nel più breve tempo possibile il modo con cui verranno superate le sopravvenute incertezze concernenti l’esenzione dall’obbligo di Opa”.
Italia nel mirino della speculazione finanziaria
Dopo aver preso atto della notizia degli aiuti finanziari a favore della Spagna per ricapitalizzare le banche, il focus della speculazione finanziaria internazionale si è spostato velocemente sull’Italia. Ieri la borsa di Milano ha perso il 2,79%, dopo che in mattinata era in rialzo di oltre due punti e mezzo percentuali. Lo spread Btp-Bund è tornato sopra 450, mentre le vendite hanno messo in ginocchio i titoli bancari. In particolare, Unicredit ha perso l’8,81%, Intesa SanPaolo e Banco Popolare il 5,92%, Mediobanca il 5,64% e Banca Mps il 5,25%.
Prelios vuole ridurre i debiti sotto 390 milioni entro fine 2012
Prelios (simbolo di borsa: PRS), già Pirelli Real Estate, ha intenzione di accelerare sul fronte delle cessioni per ridurre drasticamente l’indebitamento entro fine anno. La società immobiliare italiana vuole procedere velocemente con le cessioni delle attività detenute in Germania, per le quali di certo non mancano le offerte. Ora è spuntata una nuova pista, dopo quella di Bilfinger & Berger. Si tratta della conglomerata Amburgo Ece Group. Intanto, in Italia proseguono le manovre dell’imprenditore Manfredi Catella, intenzionato a unire il gruppo Hines Italia con Prelios.
Scalata Antonveneta: la preferenza illecita di Fazio
È il 2005 quando la Banca Popolare di Lordi tenta la scalata ad Antonveneta: quei fatti vengono ancora discussi oggi, tanto è vero che di recente l’allora governatore della Banca d’Italia, Antonio Fazio, è stato condannato a due anni e sei mesi per il reato di concorso in aggiotaggio. Ieri si sono conosciute le motivazioni relative a questa sentenza. Secondo la Corte di Appello di Milano, l’ex inquilino di Palazzo Koch avrebbe instaurato un rapporto di preferenza illecita con l’amministratore delegato dell’istituto di credito lodigiano, Gianpiero Fiorani, una situazione che ovviamente non può essere realizzata. I giudici, inoltre, hanno voluto sottolineare come lo stesso Fazio fosse pienamente consapevole delle informazioni fuorvianti e distorte che avrebbe dovuto fornire al banchiere, oltre che delle modalità illecite delle condotte.
KR Energy approverà oggi il bilancio del 2011
Dopo che la Consob lo aveva richiesto espressamente, KR Energy si è vista costretta a intervenire con una opportuna comunicazione: in effetti, la giornata odierna sarà piuttosto importante per l’azienda di Milano, celebre per le sue partecipazioni nel settore industriale, visto che l’assemblea si riunirà per discutere l’approvazione del bilancio di esercizio dello scorso anno. In aggiunta, vi sono altri due elementi da tenere in considerazione, vale a dire la relazione sulla gestione, così come è stata approvata dal consiglio di amministrazione lo scorso 13 aprile, e la relazione della società che è incaricata per la revisione legale del bilancio stesso.
Previsioni Dow Jones Giugno 2012
Dalla crisi dei sub-prime abbiamo conosciuto due volti degli “USA” completamente diversi; la prima fase ha visto il crollo degli indici azionari con conseguenze su tutto il mondo finanziario. I titoli tossici hanno raggiunto le realtà più distanti, anche se il vero problema è rimasto all’interno degli USA con il fallimento dei colossi bancari del Paese.
La ripresa è stata altrettanto veloce; dal bottom del 2009 la strada del Dow Jones è stata in salita ma il target raggiunto sfiora i 13500 punti che ora sono il “muro” da superare per consolidare la politica portata avanti fin’ora.
Lo stop alla speculazione non è arrivato ma i cambiamenti nel mondo finanziario ed il sostegno all’economia reale hanno rilanciato il Paese intero, che ora è tornato ad essere il punto di riferimento mondiale che era prima della crisi dei sub-prime.
Boom per i servizi multicanale di Cariparma
Oltre venticinque punti percentuali di incremento non sono certo un dato trascurabile: si tratta del cambiamento che ha fatto registrare la piattaforma multicanale di Cariparma, un +25,4% che si riferisce nello specifico ai primo quattro mesi di quest’anno e al confronto con lo stesso periodo del 2011. Di cosa si tratta esattamente? Volendo essere ancora più precisi, c’è da dire che due anni fa vi fu il debutto ufficiale di questa novità, con il gruppo emiliano, il quale fa capo ai francesi di Crédit Agricole, che si rivolse sin da subito a quei clienti interessati all’utilizzo di internet, del cosiddetto mobile banking e della modalità relativa alla banca telefonica.
Tesmec comunica gli acquisti di azioni proprie
C’è stato un importante comunicato oggi da parte di Tesmec: la spa di Milano ha infatti reso noto che il periodo compreso tra le scorse giornate del 4 e dell’8 giugno sono state caratterizzate da un acquisto complessivo di trentamila titoli azionari di tipo ordinario, vale a dire una quantità che rappresenta circa lo 0,028% del capitale sociale del gruppo lombardo. La comunicazione si è resa necessaria alla luce dell’autorizzazione all’acquisto che è avvenuta il 10 gennaio scorso da parte dell’assemblea degli azionisti, come prevede espressamente il Regolamento 11971 del 1999 della Consob (Commissione Nazionale di Società e Borsa). Entrando maggiormente nel dettaglio, c’è da dire che il prezzo unitario medio relativo a questi strumenti finanziari è stato pari a 0,3228 euro, un valore che è calcolato al netto delle commissioni.
Rischio interruzione servizio da Ferrovie Italiane
Le Ferrovie Italiane potrebbero presto non essere più in grado di offrire il proprio servizio? A lanciare l’allarme, nelle scorse ore, è stato l’amministratore delegato delle Ferrovie, Mauro Moretti, stando al quale “o si aumentano le tariffe o i contributi, oppure non si può andare avanti. Possiamo solo interrompere il servizio, ci denuncino pure e poi vediamo cosa succede”.
Insomma, a ben vedere, il rischio che le regioni italiani rischino di rimanere senza treni locali a partire dal 2013, per mancanza di fondi, è concreto. “Nel 2013 se non ci saranno soldi a bilancio non faremo il servizio regionale”. Una dichiarazione che apre numerosi differenti scenari interpretativi, e che ha già creato molto allarme in istituzioni e parti sindacali, evidentemente preoccupate dalle evoluzioni che le strategie delle Ferrovie dello Stato potrebbero subire.
Banche europee più rischiose nel 2012
Il recente taglio del rating di Moody’s su 6 banche tedesche e 3 austriache ha portato ad un nuovo aggiornamento della mappa dei rischi nel settore bancario europeo, mentre l’ultimo downgrade su uno stato sovrano è stato quello di Fitch che ha declassato la Spagna al livello BBB da A. La scure delle agenzie di rating, intervenute in numerose occasioni negli ultimi mesi, la richiesta di continui adeguamenti di capitale da parte dell’Eba e la sfiducia dimostrata dagli investitori sono i fattori che stanno impattando negativamente sul settore del credito europeo.
Alitalia multata da Antitrust
L’Authority ha multato per 100 mila euro totali cinque compagnie aeree: Alitalia, Easyjet, Wizzair, Blue Panorama e Ryanair. Le società penalizzate dalla sanzione dell’Autorità erano state precedentemente oggetto di un procedimento sui prezzi applicati con le procedure online da parte delle compagnie aeree.
In termini più estesi, le compagnie sarebbero state sanzionate “per non avere rispettato le precedenti delibere dell’autorità che qualificavano come pratica commerciale scorretta la mancata incorporazione nella prima indicazione del prezzo dei biglietti aerei della commissione applicata al momento della carta di credito”. Un problema ben noto, quello del credit card surcharge, con il quale migliaia e migliaia di utenti dei trasporti aerei, in tutta Italia, hanno dovuto fare i conti negli ultimi tempi.