PIL Germania sostiene Borse Europee

 In un clima di sfiducia come quello che accompagna l’Euro grazie ai timori per la Grecia ogni buona notizia diventa ottima e la risposta dei mercati interessati è praticamente immediata. Atene ha ora un’ultimatum preciso; entro Giovedì bisognerà formare il Governo di Unità come previsto dal presidente in carica, altrimenti a metà giugno ci saranno nuove elezioni e probabilmente passeranno al comando i partiti anti-Europa con consecutiva uscita del Paese dalla Moneta Unica.

L’Eurogruppo non ha voluto parlare neanche lontanamente delle conseguenze relative a questa ipotesi. L’Euro potrebbe subire il colpo di grazia con l’uscita dell’area di un Paese che ha ricevuto aiuti per miliardi di euro e questo fallimento avrebbe ripercussioni finanziarie enormi visto che la sfiducia negli investitori potrebbe allontanare capitali importanti in favore di altri mercati (come quelli asiatici, in costante sviluppo nonostante le difficoltà).

Rating 26 banche italiane tagliato da Moody’s

 Il “black monday” di ieri sui mercati finanziari non ha lasciato in eredità soltanto 120 miliardi di capitalizzazione di borsa bruciati in Europa, ma anche la scure di Moody’s su una miriade di istituti di credito del Belpaese. La bocciatura è arrivata in tarda serata, a mercati chiusi da diverso tempo. Moody’s ha deciso di tagliare il rating di 26 banche italiane, che ora hanno tutte un outlook “negativo” che implica una possibile revisione al ribasso del rating nei prossimi trimestri.

Discussioni ancora aperte sul dividendo Iren

 C’è un dividendo che fa molto parlare e discutere in questi giorni ed è quello di Iren: si tratta, come è noto, della spa di Reggio Emilia che opera come multiservizi (in particolare nell’ambito dell’energia elettrica), a cui è stato richiesto di presentare in tempi brevi un importante piano industriale. L’invito è giunto direttamente dal municipio reggiano, con il sindaco Graziano Delrio che ha auspicato una maggiore focalizzazione sugli assets strategici e una accelerazione decisa per quel che riguarda la politica delle dismissioni. D’altronde, non si può che provvedere in questo senso, dato che l’indebitamento del gruppo è molto vicino ai tre miliardi di euro, come è stato evidenziato dai recenti risultati relativi al 2011.

Chi possiede le azioni Facebook pre-Ipo

 Mancano ormai soltanto quattro giorni all’Ipo più attesa dai tempi dell’approdo di Google sul Nasdaq nell’agosto 2006. Facebook scalda i motori e fa sognare investitori di tutto il mondo. Il principale azionista del famoso social network, il 28-enne Mark Zuckerberg, possiede il 28,4% che equivalgono a 533 milioni di azioni. Complessivamente il 70% capitale di Facebook prima dell’Ipo – pari a 1.319 milioni di azioni – è in mano a Zuckerberg e altri 11 top manager, tra cui anche altri co-fondatori, assieme ad un altro 36,1% di azioni classe A vincolate a un patto di sindacato.

L’attività di vigilanza della Consob nel 2011

 La relazione di ieri a Piazza Affari da parte del presidente della Consob, Giuseppe Vegas, è stata anche l’occasione per fare il punto sull’attività di vigilanza della stessa commissione: ebbene, il 2011 è stato caratterizzato da 157 analisi preliminari (in aumento rispetto alle 105 di un anno prima), mentre invece le indagini concluse si sono attestate a quota ventinove, più o meno sulla stessa lunghezza d’onda del 2010. In aggiunta, ben sette di questi casi portati a conclusione hanno riguardato una fattispecie ben precisa, vale a dire l’insider trading. Non bisogna poi dimenticare che il totale di soggetti a cui sono state inviate delle richieste di dati e informazioni è passato nel giro di un anno da 142 a ben 340.

Risultati asta BTP e Bonos maggio 2012

 Avvio di ottava devastante per i mercati dell’Eurozona; dopo la chiusura incerta di Wall Street di venerdì scorso gli investitori si aspettavano un ritracciamento, anche se l’entità di quest’ultimo continua a sorprendere.

L’avvio in gap-down del mercato italiano ha visto il FTSE-Mib perdere istantaneamente in apertura il supporto dei 14000 punti per poi scendere ancora verso 13600 punti. L’indice è ormai prossimo al doppio minimo storico, ed anche se l’Eurozona è in leggera divergenza rialzista la situazione è critica ovunque.

Mentre si apprende che il debito pubblico ha raggiunto a marzo un nuovo record (a quota 1946 miliardi di euro) il MEF ha emesso BTP con scadenza marzo 2015 per l’importo massimo previsto (3,5 miliardi di euro) ad un tasso in crescita del 3,91% rispetto al precedente 3,89%. Il bid-to-cover è stato pari a 1,52, in salita rispetto al precedente 1,43.

Fiat ha 61 cause aperte contro i sindacati

 Sergio Marchionne, amministratore delegato del gruppo Fiat, ha effettuato una breve visita al Salone del Libro di Torino. Una comparsa breve, ma non certo priva di interventi interessanti: il manager ha infatto colto l’occasione per parlare delle cause legali che vedono l’azienda al centro di una serie di dispute contro le parti sindacali e, in particolar modo, contro la Fiom.

“Non possiamo avere 61 cause aperte con i sindacati, cause che un po’ danno ragione a noi, un po’ agli altri” – ha affermato Marchionne – “Ciò crea fortissime incertezze. Si rigira la pizza, ma questo non è un Paese civile industrializzato. Non si può gestire un’azienda con 61 querele, uscite a raffica. Gli investimenti che stiamo facendo adesso andranno avanti per moltissimi anni. Abbiamo bisogno di certezze. Questo livello di incertezze non aiuta”.

OPA su Buongiorno Spa da parte di NTT

 La NTT Docomo Deutschland, la divisione tedesca della compagnia giapponese operante nel comparto dei media, ha dichiarato la propria ferma intenzione di promuovere un’operazione pubblica di acquista nei confronti della totalità dei titoli azionari rappresentativi del capitale sociale di Buongiorno, ad un controvalore equivalente a 2 euro per azione.

Più nel dettaglio, la transazione avrebbe ad oggetto le quasi 112 milioni di azioni ordinarie dell’azienda, oltre a 3 milioni di azioni che invece saranno emesse nell’esercizio dei piani di stock option, con attribuzione dei titoli conseguenti. Il 14 maggio scorso, gli azionisti Mauro Del Rio e Capital B Lux si erano impegnati a portare in adesione tutte le proprie azioni possedute ,pari a poco più del 20% del capitale sociale della Buongiorno.

Indicazioni negative su Ipo Facebook

 L’Ipo di Facebook è certamente il collocamento azionario più atteso dai tempi dello sbarco in borsa di Google. Tuttavia, dopo l’euforia iniziale dovuta anche all’ottimo momento dei titoli legati al web ma più in generale appartenenti al settore hi-tech (Apple docet), gli analisti finanziari iniziano a scorgere le prime nubi all’orizzonte a pochi giorni dallo sbarco ufficiale del social network sul listino azionario americano Nasdaq. Il roadshow di presentazione della società agli occhi degli investitori di tutto il mondo sta facendo emergere qualche dato poco incoraggiante rispetto alle precedenti valutazioni effettuate sia dal top management di Facebook che dalle banche d’affari.

Il discorso odierno di Giuseppe Vegas al mercato finanziario

 La giornata odierna vedrà come protagonista principale la Consob: in effetti, il numero uno della commissione, Giuseppe Vegas, è atteso proprio oggi a Milano, a Palazzo Mezzanotte, per presentare la propria relazione annuale. Di che cosa parlerà esattamente Vegas nella sede ufficiale di Borsa Italiana? Si possono già immaginare gli argomenti e le questioni che saranno affrontati, con la tutela del risparmio che non potrà non farla da padrona. Come è noto ormai da diverso tempo, la stessa Consob sta provvedendo a semplificare molti degli adempimenti regolamentari che gravano sugli operatori di mercato, con due tranche che hanno già beneficiato del via libera definitivo. L’incontro odierno è previsto per le ore 11.

L’imminente introduzione della direttiva Ucits IV

 Si parla praticamente di pochissimi giorni prima che venga introdotta per il suo debutto ufficiale la cosiddetta normativa Ucits IV: l’acronimo in questione, come si è più volte avuto modo di precisare, sta a indicare gli Undertakings for Collective Investment in Transferable Securities, dei fondi comunitari per uno schema di investimento collettivo. In pratica, l’obiettivo è quello di agevolare e sviluppare l’integrazione che già esiste per quel che concerne il comparto del risparmio gestito, oltre alla sua efficienza. Tale direttiva, inoltre, va di fatto a riformare quella emanata dall’Unione Europea in materia di organismi di investimento collettivo in valori mobiliari.

Cogeme Set a un passo dal fallimento

 Cogeme Set, azienda attiva nella componentistica auto con soluzioni meccaniche ad alta precisione, è stata l’ultima matricola di borsa del 2006 a seguito della quotazione all’Expandi (ex mercato Ristretto). Si quotò a 3,65 euro ad azione e riuscì anche a superare i 4 euro. L’Ipo fu un vero successo, tanto che la domanda superò di oltre tre volte e mezzo l’offerta. Dopo aver raggiunto una quotazione di borsa di 0,048 euro, la società di Frosinone è stata sospesa a tempo indeterminato da Borsa Italiana. Stessa sorta anche per le obbligazioni convertibili. Oggi le azioni della società valgono zero.

Le ultime modifiche regolamentari della Consob

 La Consob (Commissione Nazionale di Società e Borsa) è impegnata in una intensa attività che è volta a ottenere la semplificazione dei principali adempimenti regolamentari a cui devono sottostare gli operatori: su cosa si sta intervenendo con maggiore convinzione? Anzitutto, bisogna specificare che, come è emerso da uno degli ultimi comunicati dello stesso ente, i cambiamenti che vengono e verranno approvati hanno il fine ultimo di rendere ancora più razionale quella che è la disciplina attualmente in vigore, senza dimenticare le agevolazioni da concedere nell’accesso al mercato delle imprese e dei risparmiatori, due soggetti fondamentali in questo senso.

Camfin attende da quattro anni un dividendo

 L’ultimo stacco della cedola che i soci di Camfin ricordano risale addirittura ai mesi primaverili del 2008, quindi a quattro anni esatti fa: la finanziaria in questione è però fortemente intenzionata al ritorno ai dividendi destinati agli azionisti proprio nel corso di quest’anno, ma soltanto quando si presenterà la possibilità più adeguata. In effetti, è questa la risposta che è stata fornita da Marco Tronchetti Provera, numero uno della holding, a un azionista che chiedeva delucidazioni in merito. In effetti, è di ventato normale e scontato che in molti si chiedano quali siano le previsioni societarie per quel che concerne la futura distribuzione di queste cedole.