Prima trimestrale 2012 Luxottica

 Continua su ottimi ritmi la crescita dei conti di Luxottica. La società di Leonardo Del Vecchio, leader internazionale nel sempre prolifico segmento degli occhiali, ha infatti chiuso il primo trimestre del 2012 con risultati da record, che hanno permesso al gruppo di poter affermare numeri mai rilevati in qualsiasi prima trimestrale precedentemente conseguita dall’azienda. Il merito è fondamentalmente attribuibile all’ottimo giro d’affari generato nei mercati emergenti, ma non solo.

Da gennaio a marzo 2012, infatti, Luxottica ha conseguito un fatturato pari a circa 1,78 miliardi di euro, in incremento di 15 punti percentuali sui numeri dell’anno precedente. Sulla prestazione hanno inoltre pesato i 40 milioni di euro riconducibili alla spesa relativa all’acquisizione della Gmo e della Tecnol, senza le quali i risultati sarebbero stati lievemente differenti.

Riscatto anticipato prestito obbligazionario Creval

 Importanti notizie per tutti gli obbligazionisti del Credito Valtellinese. Con una nota ufficiale, infatti, la compagnia ha affermato di aver perfezionato il riscatto anticipato del suo prestito obbligazionario denominato “Credito Valtellinese 2009 / 2013” (con scadenza, dunque, nel prossimo anno), regolato a tasso di interesse fisso, con facoltà eventuale di rimborso mediante titoli azionari.

Il prezzo ufficiale delle azioni del Credito Valtellinese – si legge ancora nella nota ufficiale – rilevato al termine della seduta di ieri, è stato pari a 0,99697 euro. Pertanto, ai portatori delle obbligazioni del prestito spetterà un ulteriore conguaglio pari a 0,32 euro per obbligazione, concesse in denaro. Il conguaglio sarà corrisposto con valuta odierna, 8 maggio 2012, sempre secondo quanto ha precisato la società in una comunicazione formale.

Target price Facebook secondo analisti finanziari

 Ieri è iniziato il roadshow di Facebook, una tournee che porterà il famoso social netowork a contatto con il gotha della finanza mondiale allo scopo di ottenere l’appoggio dei grandi investitori internazionali. Ieri c’erano oltre 500 investitori, ma anche parecchi curiosi, all’ingresso dell’Hotel Sheraton di Manhattan a New York. Poi è arrivato Mark Zuckerberg, 28 anni, co-fondatore che ricopre anche la carica di chief executive officer. Il roadshow proseguirà in altre metropoli americane, come San Francisco, Boston e Chicago.

Tesoro USA scende al 63% di AIG

 Sono passati ormai circa quattro anni dal crack di Lehman Brothers, ma l’eredità della crisi finanziaria peggiore dai tempi della Grande Depressione non è andata persa. In particolare, il governo degli Stati Uniti continua a tentare di rientrare dai costi di salvataggio, che si erano resi necessari per evitare il tracollo del sistema finanziario più grande di tutti i tempi, e per questo ritenuto too big to fail, ma anche delle grandi industrie come la General Motors.

Azionisti Ansaldo Sts approvano bilancio e dividendo

 Il ferimento in stile terroristico di Roberto Adinolfi, ad di Ansaldo Nucleare, ha dominato gran parte delle cronache della giornata di ieri per quel che concerne la società industriale genovese: ma la spa di Via Paolo Mantovani ha anche dovuto approvare il bilancio relativo all’ultimo esercizio, quello del 2011, approfondendo allo stesso tempo la questione relativa alla distribuzione del dividendo. È per questo motivo che l’assemblea degli azionisti di Ansaldo Sts si è riunita a Genova, il tutto con la presidenza di Alessandro Pansa. Lo scorso anno è stato caratterizzato, in particolare, da una raccolta di ordini in aumento di nove punti percentuali e attestatasi a quota 2,1 miliardi di euro.

Per Sace un bilancio positivo nel 2011

 Sace è la spa celebre per la sua assunzione di rischi di quelle aziende italiane che sono protagoniste di investimenti all’estero: ebbene, l’assemblea degli azionisti ha deliberato proprio ieri il bilancio di esercizio relativo allo scorso anno, con dei risultati che possono senza dubbio essere definiti come incoraggianti. In effetti, il gruppo romano poteva vantare 184 milioni di euro per quel che concerne l’utile netto alla data dello scorso 31 dicembre. Di conseguenza, la stessa assemblea che è stata menzionata in precedenza ha fatto sapere come i tempi fossero maturi per distribuire un dividendo totale di ben 160 milioni, il che equivale a dire che vi sarà un payout (il rapporto tra i dividendi distribuiti e gli utili netti) di 87 punti percentuali.

Investimento cinese per Italcementi

 Italcementi ha effettuato un importante investimento nella West Chine Cement, principale operatore della regione dello Shaanxi, quotato fin dal 2010 alla Borsa di Hong Kong. Un impiego che ha portato il gruppo della famiglia Pesenti a rilevare il 6,25 per cento del capitale della società cinese, conquistando in tal modo un posto nel consiglio di amministrazione.

Italcementi ha così scelto di razionalizzare la propria presenza societaria in Asia, con il conferimento della partecipazione Fuping Cement (acquisita da Italcementi nel 2007) e la quota del 35% del capitale di Shifeng Cement (acquisito dalla Fuping Cement nel 2010), all’interno della West China Cement a fronte di un aumento di capitale riservato, che permetterà alla Italcementi di diventare in questa maniera il terzo azionista della società, con una quota che – come già ricordato – sarà di circa 6,25 punti percentuali.

Fatturato stabile per Barilla

 Barilla ha chiuso il bilancio 2011 con un fatturato in linea con quello dell’esercizio precedente, intorno a 3,9 miliardi di euro. La differenza (di circa 100 milioni di euro) è principalmente dovuta alla cessione delle panetterie Kamps. Dalla stabilità dei ricavi del gruppo sorge l’esigenza del top management di cercare fortuna al di fuori dei confini nazionali, con presumibili investimenti nei mercati emergenti, dove l’azienda cercherà di controbilanciare le debolezze congiunturali locali.

A costituire elemento di ulteriore significatività è tuttavia la flessione dell’Ebitda, che nel 2010 era stato pari a  556 milioni di euro (il 13,8% del fatturato) e che nel corso del 2011 si è invece limitato a 477 milioni di euro, pari al 12,2% dei ricavi. La società ha in merito affermato che il calo del margine operativo lordo è da ricondursi alla decisione di non riversare sul cliente i più elevati costi delle materie prime, con i prezzi che non sono stati innalzati, come invece effettuato da altri concorrenti di settore.

Settore bancario affonda i mercati azionari

 Comparto Bancario affonda l’Eurozona; avvio di ottava devastante per le Piazze Europee, che si trovano ancora una volta a dover fare i conti con un sistema del credito pieno di problemi.

In Grecia il risultato elettorale da’ il colpo di grazia ad un mercato che, ancora una volta, rischia l’esclusione dall’area Euro; la perdita dell’indice superiore al 7,7% è superata solamente dai bancari, di cui il peggiore è Alpha Bank a .21%. Segue Efg Eurobank a -19% e National Bank of Greece con un -18%, mentre lo stoxx Europeo scende dell’1,24%.

In Italia il FTSE-Mib apre ben al di sotto di quota 13750 avviando un’ottava che si prospetta essere estremamente difficile; l’overnight sul week-end è risultato, come anticipato, ancora una volta rischiosissimo per chi sbaglia direzione, anche perchè la chiusura del gap in apertura di giornata non ha comunque rilanciato verso l’alto l’indice, che ora è prossimo alla parità ma con una serie di pattern negativi. 

S&P non taglierà rating Francia dopo elezioni presidenziali 2012

 Patrice Hollande ha vinto la corsa all’Eliseo battendo Nicolas Sarkozy al ballottaggio e conquistando il 51,9% delle preferenze del popolo francese. La Francia accoglie il suo settimo presidente della reppubblica, da quando nel 1965 l’elezione avviene con il suffragio universale. Hollande, socialista, ha dichiarato che “l’austerità non può essere una fatalità” e che telefonerà subito alla Merkel per mettere a punto un programma basato sulla crescita. I mercati, però, temono che la zona euro possa spaccarsi pericolosamente sulle nuove scelte politiche e finanziarie.

Rbs rimborsa gli aiuti di stato

 Il colosso finanziario Royal Bank of Scotland, un tempo la maggior banca europea, restituirà entro fine maggio 75 miliardi di sterline ricevuti dallo stato britannico nel bel mezzo della recente crisi finanziaria. Rbs resterà ancora saldamente in mano pubbliche, ma soprattutto non distribuirà alcun dividendo per almeno un altro anno. Il ceo di Rbs, Stephen Hester, ha dichiarato a chiare lettere che non sarà distribuita alcuna cedola né ci saranno ulteriori segnali di normalizzazione societaria. Royal Bank of Scotland è controllata al momento per l’82% dal Tesoro britannico.

Banca Carige rende noti i risultati dello scorso anno

 Che 2011 è stato quello vissuto dal punto di vista finanziario da Banca Carige? L’istituto di credito genovese ha appena reso noti i dati relativi alla data dello scorso 31 dicembre, con tanto di relazione del consiglio di amministrazione sulla gestione e del collegio sindacale. Inoltre, le ultime riunioni hanno anche consentito di autorizzare l’acquisto e l’alienazione dei titoli azionari propri. Entrando maggiormente nel dettaglio, c’è da dire che l’esercizio in questione è stato caratterizzato da un contesto di fondo che non può che essere definito come “critico”: in effetti, l’economia reale vive ancora una fase di profonda crisi, con la situazione complicata dell’eurozona che la fa da padrona.

Associazione Arena Sferisterio: il bilancio del 2011

 La giornata odierna sarà caratterizzata dalla pubblicazione online del bilancio consuntivo relativo all’Associazione Arena Sferisterio: si tratta dell’ente che gestisce l’omonima struttura teatrale che si trova a Macerata e che ha l’obbligo di rendere noti i propri risultati finanziari conseguiti nel corso del 2011. L’annuncio delle stime è stato fatto nei giorni scorsi, con tanto di approvazione ufficiale da parte dell’assemblea dei soci, ma ora si ha una diffusione attraverso il sito web che perfeziona il tutto. Vi sono due elementi che vale la pena citare, ovvero la riduzione progressiva dell’indebitamento lordo e netto e il conseguente risanamento che era stato avviato già nel 2010.

Sul dividendo Sea è ancora scontro

 Sea, la società aeroportuale che gestisce i due scali milanesi di Malpensa e Linate, non sta certo vivendo delle ore tranquille dal punto di vista finanziario: in effetti, la spa in questione ha appena beneficiato dell’approvazione del proprio bilancio dello scorso anno grazie all’assemblea dei soci, ma sono i dividendi a costituire il vero motivo della discordia. Volendo essere ancora più precisi, c’è da dire che gli utili della compagnia lombarda hanno sfiorato i cinquantaquattro milioni di euro nel corso del 2011, con una buona fetta (oltre diciassette milioni) che sarà sfruttata per accontentare gli azionisti. Ma si tratta di una vera e propria battaglia.