Sede legale Fiat rimane in Italia

 La sede legale di Fiat rimane in Italia. Almeno per il momento e almeno stando a quanto affermato dal Lingotto all’interno di un comunicato nel quale si precisa che il trasferimento del quartier generale “non è all’ordine del giorno”. Ai media internazionali la compagnia torinese sembra così replicare in maniera netta a quanto affermato da Bloomberg che, a titolo di indiscrezione, aveva ipotizzato un simile passaggio di consegne tra il suolo tricolore e quello nordamericano.

Prima trimestrale Fiat 2013 deludente

 Fiat ha pubblicato gli ultimi dati trimestrali di inizio 2013. Dati che hanno deluso la buona parte degli analisti, che hanno sottolineato come il trading profit fosse inferiore a quanto precedentemente atteso, prevalentemente a causa del prossimo lancio dei modelli Chrysler. Nonostante questa attenuazione della redditività, la società torinese ha confermato le previsioni per il 2013, fornendo rassicurazioni sul recupero dell’azienda americana.

Assemblee azionisti gruppo Fiat 8 – 9 aprile 2013

 Inizia oggi alle 11, per concludersi domani, la serie di assemblee dei soci del gruppo Fiat: gli azionisti saranno impegnati oggi nella riunione per Fiat Industrial, e domani in quella di Fiat spa. Ma cosa avverrà all’interno di tali riunioni? E quali decisioni saranno assunte per il prosieguo della vita del gruppo? Cerchiamo di vederci più chiaro, andando a comprendere quali saranno i possibili sviluppi per le due società torinesi.

Fiat aumenta gli stipendi (ma in Serbia)

La direzione di Fiat Serbia ha raggiunto un accordo con le parti sindacali che condurrà l’azienda a incrementare gli stipendi dei dipendenti locali di circa il 13 per cento. La novità coinvolgerà circa 2.500 operai, attualmente impiegati all’interno dello stabilimento di Kragujevac, dove si produce la nuova Fiat 500 L. Lo stipendio medio dei lavoratori serbi si aggira intorno ai 32 – 34 mila dinari al mese (equivalenti a 280 – 300 euro al mese), un livello cinque volte inferiore a quello degli operai Fiat italiani, e tre volte più basso di quello percepito dai polacchi.

Fiat trattative in Russia

 Secondo quanto annunciato da Milano Finanza, Fiat sarebbe in trattative per costruire uno stabilimento nei pressi della metropoli russa di San Pietroburgo. La mossa potrebbe essere la leva decisiva per rafforzare la propria posizione sul mercato russo, in grado di garantire alle compagnie auto un tasso di crescita a due cifre. In crisi sul territorio nazionale, il gruppo guidato da Sergio Marchionne cerca così di trovare fortuna al di fuori dai patri confini, auspicando di poter finalizzare l’intesa per il nuovo sito produttivo entro la fine dell’anno.

Fiat rimane in Italia: voi ci credete?

 Fiat rimane in Italia. Almeno, per ora. L’amministratore delegato del gruppo auto ha infatti annunciato che l’azienda ha intenzione di rimanere all’interno dei confini nazionali, privilegiando pertanto l’export e programmando investimenti da realizzare “solo con la ripresa”. Il tutto, a margine di una negoziazione durante oltre cinque ore, nelle quali l’esecutivo da una parte, e il management dell’azienda torinese, hanno avuto modo di parlare sulle intenzioni di rimanere o meno sul territorio tricolore.

Alla fine delle cinque ore di colloquio è arrivato un comunicato congiunto in cui la società guidata da Sergio Marchionne ha ribadito la propria intenzione di salvaguardare la propria presenza sul mercato italiano grazie alle esportazioni negli Stati Uniti e in altre aree al di fuori del continente europeo.

Fiat preannuncia piani per l’Italia

 L’amministratore delegato di Fiat, Sergio Marchionne, ha preannunciato i nuovi piani per l’Italia. Poche novità, qualche sorpresa, e un’anticipazione sulla sorte di quanto precedentemente contenuto nel piano industriale e nelle iniziative aziendali. “Da quando Fabbrica Italia è stata annunciata nell’aprile 2010 le cose sono profondamente cambiate” – ha comunicato Fiat in una nota – “Il mercato dell’auto in Europa è entrato in una grave crisi e quello italiano è crollato ai livelli degli anni settanta. E’ quindi impossibile fare riferimento ad un progetto nato due anni e mezzo fa”.

Azioni privilegiate e risparmio Fiat

 Oggi è stato l’ultimo giorno di negoziazione per le azioni privilegiate e di risparmio Fiat. Stando agli analisti di mercato, la scelta di eliminare dalle quotazioni i titoli appartenenti a queste categorie sarebbe imputabile alla volontà di condurre a una semplificazione societaria che potrebbe portare alla completa fusione di Chrylser e Fiat. Tra le principali ipotesi per giungere all’obiettivo di cui sopra, il reverse merger tra Fiat Industrial e la Cnh, quotata a New York.

Compiendo un passo in avanti, invece, c’è chi già prospetta delle importanti variazioni nella struttura produttiva degli impianti italiani e americani, dando oramai per certo (ma chissà quanto possono valere, almeno per il momento, tali ipotesi), il trasferimento di buona parte delle linee produttive dall’altra parte dell’Oceano, dove Chrysler e – soprattutto – l’economia statunitense, potrebbero essere pronte ad accogliere Fiat a migliori condizioni di costo.

Piazza Affari: previsioni su Fiat SpA

 Le azioni di Fiat SpA hanno subito la fase di discesa replicando perfettamente le performance dell’indice di riferimento; l’idea che sul minimo di Marzo 2009 (punto di riferimento per tutto il Mercato) sia nato un trend rialzista di lungo periodo per il recupero di quota 10 Euro non cambia di certo per una fase ribassista, anche se in questo momento si è costretti a mettere “i paletti” sul grafico daily.