Investimenti: meno Bot e più Eft nei portafogli

 Per il popolo dei risparmiatori che puntano su investimenti sicuri ed a basso rischio, ma con rendimenti accettabili, quello attuale non è di certo un buon momento. In scia al crollo del costo del denaro in Europa, infatti, i cari “vecchi” Buoni Ordinari del Tesoro (BOT) offrono rendimenti non solo irrisori, ma addirittura sotto l’1%; in sostanza, chi punta sui BOT guadagna poco o nulla a fronte comunque della sicurezza massima, ovverosia quella offerta dallo Stato. Ma non tutti i risparmiatori sono contenti di dare allo Stato i propri soldi guadagnando su base annua una manciata di euro; ecco allora come stia sempre di più aumentando la tendenza dei risparmiatori a cercare soluzioni di investimento “alternative” date non solo dai conti correnti remunerati che offrono di norma, per un periodo promozionale, tassi decisamente più elevati dei BOT, ma anche dagli ETF.

Titoli di Stato: rendimenti BTP sempre più bassi

 Continua senza sosta il calo dei rendimenti dei titoli di Stato italiani, sia a tasso fisso, sia a tasso variabile. Dopo il recente minimo storico dei Buoni Ordinari del Tesoro (BOT), il cui rendimento lordo annuo composto a tre mesi è sceso sotto la soglia dell’1%, anche i BTP nell’asta in programma ieri hanno fatto registrare un sensibile calo dei rendimenti. Nel dettaglio, i Buoni del Tesoro Poliennali (BTP) a cinque anni, scadenza dicembre 2013, sono stati collocati dal Tesoro, rispetto alla precedente asta, con un rendimento lordo in calo di un quarto di punto percentuale al 3,05%, corrispondente per il piccolo risparmiatore, al netto della ritenuta sugli interessi, al 2,67% netto; più alto, in virtù di una scadenza più lunga, si è attestato il rendimento del BTP a dieci anni con un rendimento lordo del 3,33%, mentre per quelli a scadenza trentennale il rendimento lordo di aggiudicazione è stato del 5,32%.

Titoli di Stato: rendimenti risicati per i Bot-People

 Quali sono i porti sicuri in questo momento per i propri risparmi? La Borsa è una piazza per chi è amante del rischio, e per chi è disposto ad investire nel lungo periodo, mentre titoli come i Buoni Ordinari del Tesoro (BOT) sono garantiti dallo Stato e permettono di dormire sonni tranquilli; purtroppo, però, in questo momento tale sicurezza comporta per i cosiddetti “Bot-People” di accontentarsi di rendimenti ridotti all’osso.

Per rendere l’idea, basti pensare che l’ultima asta di Buoni Ordinari del Tesoro (BOT) a tre mesi si è chiusa con rendimenti annui lordi composti dell’1,053%; nella sostanza, quindi, il rendimento offerto dai BOT a tre mesi non riesce neanche a coprire l’inflazione. Stessa musica per i BOT annuali, che nell’ultima asta sono stati assegnati con un tasso annuo lordo composto dell’1,361%.