Campari titolo bocciato da Nomura con target a 6€

 Dopo essere stato uno dei migliori titoli di Piazza Affari nel periodo più turbolento della crisi finanziaria europea terminata, almeno per ora, sul finire di luglio scorso, Campari è finito del mirino di banche d’affari e broker internazionali che hanno rivisto le loro valutazioni abbassando in diversi casi sia il rating che il target price. Secondo molte case di investimento il titolo si è spinto su valori che vanno ben oltre i reali fondamentali della società. Così oggi è arrivato un nuovo downgrade, questa volta da Nomura.

Il broker giapponese ha tagliato la sua raccomandazione sul titolo, attivo nel settore del beverage, a “neutral”. Il giudizio precedente era “buy”, ovvero comprare le azioni. Sforbiciata anche sul target price, che scende a 6 euro da 6,5 euro. Nomura continua a ritenere il titolo attraente in borsa nel medio termine, ma ora preferisce mantenere un atteggiamento più prudente in attesa di un rallentamento del momentum del titolo a causa dei rischi legati al sistema-Italia.

TITOLO CAMPARI BOCCIATO DA BARCLAYS E SOCGEN

Con le elezioni politiche alle porte l’incertezza potrebbe aumentare molto. L’Italia è un mercato molto importante per Campari, visto che conta per il 26% dei ricavi dell’azienda. Nomura ritiene che Campari deve fare i conti con una fiducia dei consumatori italiani ai minimi storici e con redditi familiari sempre più erosi da tasse, inflazione e aumento della disoccupazione. A causa della scarsa visibilità in Italia, Nomura ha ridotto del 2% le stime di utile per azione per l’anno in corso. La stima di eps 2013 scende così a 0,33 euro da 0,34 euro.

TARGET CAMPARI TAGLIATO DA MEDIOBANCA A 5,7€

Campari pubblicherà i risultati dello scorso anno a marzo prossimo. Nel frattempo Nomura mantiene le stime più basse del 5% rispetto a quelle di consensus. Il taglio del target price arrivato oggi riflette anche la riduzione degli utili attesi. Nel medio periodo la view di Nomura su Campari è comunque positiva, se si pensa che il titolo è scambiato a 15,4 volte il p/e atteso per il 2014 rispetto alle 15 volte del colosso britannico Diageo.

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