Pensione integrativa: fondi, assicurazioni o banche?

Lo Stato non può garantire più ai giovani lavoratori un reddito in vecchiaia ed il risparmio accantonato durante la vita lavorativa, la così detta previdenza integrativa o complementare , dovrà integrare la pensione minima che lo Stato continuerà ad assicurare. Il principale scopo della previdenza complementare è quello di creare quindi una pensione integrativa della pensione pubblica (fino al 15% in più di copertura delle retribuzioni precedenti), soddisfacendo l’aspettativa della lavoratrice e del lavoratore a mantenere uno stile di vita simile a quello goduto durante la propria vita lavorativa, anche dopo il pensionamento. A questo scopo la riforma della previdenza ha reso operativa la pensione complementare contrattuale, per contrastare la diminuzione del rendimento della pensione pubblica, della quale è quindi parte irrinunciabile. I giovani lavoratori quindi, ben consapevoli del cambiamento in atto, devono quindi vagliare le opportunità offerte dalle Aziende Assicurative e dai Fondi Pensione. Vi sono strumenti previdenziali diversificati per impostazione e rendimento, fondi pensione, assicurazioni pure o miste.


I diversi fondi pensione integrativi sono:
Fondi contrattuali: derivano da accordi contrattuali tra sindacati e datori di lavoro e sono riservati ai lavoratori di ciascuna categoria, i lavoratori sono soci e sono rappresentati negli organi di amministrazione, non hanno scopo di lucro, hanno costi molto bassi e grande trasparenza di funzionamento, grande facilità di rapporto con i soci, non possono fallire.
Fondi regionali : istituiti dalle regioni e riservati ai residenti nella regione.
Fondi privati : istituiti da operatori finanziari (banche, compagnie di assicurazione, società di gestione del risparmio, società di intermediazione mobiliare, società di gestione di fondi comuni di investimento mobiliare); forme pensionistiche individuali : destinati a tutti, l’iscritto è un solo un cliente, hanno scopo di lucro, costi elevati, nessuna rappresentanza dei clienti, nessun rapporto con il contratto di lavoro, possono fallire.
Si può avere la pensione integrativa con i seguenti requisiti: età anagrafica e contributiva utili per pensioni Inps e contribuzione al fondo per almeno 5 anni; tuttavia si può avere la pensione integrativa anche con i seguenti requisiti: disoccupazione superiore a 48 mesi negli ultimi 5 anni precedenti l’età anagrafica utile per le pensioni Inps e contribuzione al fondo per almeno 5 anni.

8 commenti su “Pensione integrativa: fondi, assicurazioni o banche?”

  1. Si tratta sicuramente di un tema complesso, al quale però le generazioni d’oggi non posso in nessun modo sottrarsi a mio avviso. Dobbiamo, di fatto, prendere coscienza del fatto che dovremo poter disporre di un qualche sostegno in aggiunta alla previdenza pubblica…purtroppo.

  2. Sarò pensionato far pochi mesi. Posso sottoscrivere un piano individuale assicurativo/fondo pensione che, attraverso versamenti liberi e annuali, mi permette di beneficiare della deduzione dal reddito imponibile di 5.167 euro, come avviene per chi aderisce quale lavoratore dipendente ai fondi di categoria, con ulteriori versamenti personali?

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